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Varro, Marcus Terentius - De lingua latina » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 85v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


bastone, subito se n'andò in cenere et polve; et caduta che fu tutta quella corteccia vi restò
un altro bastone di piombo, il quale era alto fino alla mano del Gigante. Onde, sì come a pieno
si conobbe, quel tal bastone era pieno di piombo accioché fosse più grave; di che pesato poi da
quelli che il videro, eglino affermano che pesò quindici cintari al peso di Trapani, ciascu-
no de' quali è al peso di cento libre communi. Locata poi la statura dell'huomo, quello poi me-
desimamente si disfece, et quasi tutta andò in polve. Onde toccato da alcuni con le mani, vi fu-
rono trovati solamente tre denti anchora intieri, et d'una estrema grandezza. Il loro peso
era di tre rodoli, cioè di cento oncie communi. I quali i Trapanesi per testimonio del trovato
Gigante et in eterna memoria dei posteri ligarono con un filo di ferro, et gli appesero in una
certa chiesa della città fabricata ad honore dell'Annuntiata et dell'istesso titolo adornata.
Oltre ciò trovarono una parte del ventre d'inanzi fermissima et capace di molti moggia
di fromento; così ancho l'osso dell'una delle gambe, del cui, benché per la grandissima quanti-
tà degli anni una buona parte ne fosse ita in polve, nondimeno si trovò, da quelli che fecero
il saggio secondo la proportione dell'altre membra communi, che quello era stato di grandezza
di dugento cubiti et più. Di che fu tenuto da alcuni de' più saggi costui essere stato Erice, poten-
tissimo Re del luogo, figliuolo di Bute et di Venere da Hercole amazzato, et in quel mon-
te sepolto. Altri istimano che fosse Erithello, il quale già nei giuochi funerali ordinati da
Enea per lo padre Anchise con un pugno havea morto il toro. Altri poi uno dei Ciclopi, et
spetialmente Poliphemo, di cui riferisce molte cose Homero, et dopo lui Virgilio, sì come
si vede circa il fine del terzo libro dell'Eneida. Vi furono adunq. Giganti di grandissima sta-
tura, il che dimostra ancho la Sacra Scrittura; tra quali, se bene non ve ne fu di così maravi-
gliosa grandezza come costui, almeno se ne ricordano due, cioè Nembrotto, che s'imaginò
edificar la torre contra Iddio, et Golia Philisteo, con la fronda et con sassi vinto da Davite. Que-
sti tali scrive Gioseffo, huomo in altre cose saggio et dotto (sì come testimonia nel libro del-
l'Antichità Giudaica) essere stati generati dagli angeli che si congiungevano con le donne de'
mortali; il che veramente è da ridersi, essendo la cagione di generare i gran corpi, le stelle et
la certa rivolutione del cielo, per la quale ancho all'età nostra è avenuto che alcuni sono sta-
ti di statura così grande che hanno sopravanzato la testa d'ogni grand'huomo. Ma io hora isti-
mo i Poeti haver parlato di questi, se saranno huomini benigni et che vivano humanamente;
ma di questi, de' quali pare che intenda Macrobio nel libro dei Saturnali, dove dice che al-
tro è da credere che fossero i Giganti eccetto che una certa scelerata progenie d'huomini che
negava Iddio, et per ciò è tenuta che volesse cacciar quello dal cielo. I piedi di questi tali erano
a guisa di quelli dei dragoni, il che significa loro già mai non essersi imaginati cosa dritta
né che fosse buona in tutto il tempo del viver suo, anzi a cose infernali. Non deve adunq. pa-
rer cosa strana all'huomo saggio che tali si fossero gli huomini prodotti dal sangue dei Ti-
tani et dalla Terra, conciosia che per lo più un simile genera un altro tale; et però drittamente
possiamo chiamare i superbi huomini figliuoli dei Titani, huomini superbi, se non per sangue, al-
meno per costumi et per vitio. De' quali nessun'altra può meglio chiamarsi madre che la terra;
onde Macrobio già ve ne ha mostrata la ragione, cioè questi tali giamai non pensare a cosa
divina, santa, né giusta; anzi ogni intento della vita loro tende a cose terrene et infernali.
Nondimeno che questi tali habbiano havuto guerra con Giove Cretese, non è cosa in tutto favo-
losa. Si trova per l'historie antiche Giove haver fatto due famosissime guerre, la prima con i


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