BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Galenus, Claudius - De locis affectis » Augustinus, Aurelius - De civitate Dei » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 5r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


stato il prio; il quale subito mi rispose: "Di tutte le cose cred'io l'acqua essere stata la pria ca-
gione, et quella in sé havere la mente divina che produce il tutto; né altrimenti di quello che
appresso noi bagni le piante, così dall'abisso mandati fuori i nascimenti dell'acque
in cielo, fino alle stelle, et tutto il resto di questo ornamento con l'humida mano haver
fabricato.
" Di qui trovai Anassimene, un altro dottissimo huomo; et mentre io ricer-
co quest'istesso che domandai a Thalete, mi rispose: "L'Aere produttore di tutte le cose;
percioché gli animali senza l'aere subito morrebbono, et senza lui non potrebbono gene-
rare.
" Dopo questi mi s'offerse Crisippo, tra gli antichi huomo famoso; il quale pregato
disse che credeva il foco essere creatore di tutte le cose, conciosia che senza il calore
pare che nessuna cosa mortale non si possa generare, overo generata durare. Havendo
poi ritrovato Alcinoo Crotoniese, lo provai huomo tra tutti gli altri d'elevato animo,
percioché volando sovra gli elementi, subito con l'intelletto si congiunse con i pianeti,
tra quali quello che vi ritrovasse no'l so; ma riferì che pensava il Sole, la Luna, le stel-
le et tutto il cielo essere stati i Fabbri di tutte le cose. "O liberale huomo, quella dei-
tà che tutti gli altri haveano dato ad un solo elemento, questi a tutti i corpi dei sopra
celesti la donò." Dietro questi toglio Macrobio, più giovane di tutti. Quello poi diede so-
lamente al Sole quelli che Alcinoo havea conceduto a tutto il cielo. Ma Theodontio (co-
me penso) huomo non novo, ma di tai cose solenne ricercatore, senza nomar nessuno
rispose degli antichissimi Arcadi essere stato openione la terra essere origine di tut-
te le cose; et istimando, sì come dice Thalete dell'acqua, in quella essere la mente di-
vina, credettero per opra di lei tutte le cose essere state prodotte et create. Ma per tace-
re degli altri, I Poeti c'hanno seguito l'openione di Thalete chiamarono l'Oceano elemen-
to dell'acqua, et lo dissero padre di tutte le cose, degli huomini et dei Dei, et dell'i-
stesso diedero principio alla geneologia dei Dei. Il che ancho noi havressimo potuto fare,
se non havessimo ritrovato (secondo alcuni) l'Oceano essere stato figliuolo del Cielo. Et
quelli ch'instimarono Anassimene et Crisippo haver detto il vero, percioché spessissime vol-
te i Poeti metteno Giove per l'elemento del foco, et alle volte del foco et dell'aere, a lui
diedero il principato di tutti i Dei, et alle loro geneologie il pigliarono primo di tut-
ti gli altri. I quali imperò in ciò non habbiamo seguito, perché si ricordiamo haver letto
Giove essere stato hora figliuolo dell'Aere, hora del Cielo et hora di Saturno. Quelli
poi che volsero dar fede ad Alcinoo tolsero per prencipe della sua Geneologia Celio ove-
ro il Cielo; il quale havendo letto essere stato generato con l'Aere l'habbiamo lasciato adie-
tro, sì com'ancho quelli che, seguendo Macrobio et i suoi primi, hanno concesso il principato
della Geneologia al Sole; il quale i Poeti testimoniano haver havuto molti padri, dandoli
hora Giove, hora Hiperione et hora Vulcano. Quelli ancho c'hanno voluto la terra
produttrice di tutte le cose, come dice Theodontio, chiamarono la mente divina in lei com-
posta Demogorgone. Il quale io veramente istimo padre et principio di tutti i Dei gentili, non
ritrovando nessuno a lui secondo i figmenti poetici esserli stato padre, et havendo letto lui
non solamente essere stato padre dell'Aere, ma avo, et di molti altri Dei da' quali questi sono
nati; di quai di sopra habbiamo fatto ricordo. Così adunque riguardati tutti, et troncati


pagina successiva »
 
p. 5r