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Martialis, Marcus Valerius - Epigrammata » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 94r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


di ritornarla in vita, aprendole il ventre fuori ne trasse un fanciullo, et chiamollo
Esculapio, et (sì come si dice) il diede a nodrire a Chirone Centauro. Il quale veduto da Ar-
chiroe figliuola di Chirone, et amaestrata nell'indovinare, subito predisse ch'egli suscita-
rebbe un huomo da morte a vita, et sarebbe per ciò fulminato et morto. Il che non mancò
d'effetto, percioché dicono che, nell'arte sua essendo divenuto eccellente medico, a' preghi di
Diana, raccolti i membri d'Hippolito che qua et là erano sparsi, il ritornò in vita. Là
onde Giove, turbato, con un folgore l'amazzò, sì come testimonia Virg., dicendo:
Fu padre omnipotente alhor sdegnato,
Ch'alcun mortale ritornasse in vita
Esso figliuol di Phebo, et inventore
Di medicina, et di tal arte, et sughi

Con un folgor cacciò ne l'onde stigi.


Quelle cose che fin qui sono state dette (come a pieno si vede) è historia insieme con fig-
menti poetici. Ma accioché si vegga la pura historia, sono da dichiarare le fittioni. Et però
il corvo haver accusato Coronide, credo deversi intendere che Apollo, per l'amaestramento dell'
arte d'indovinare, s'accorgesse della fornicatione di Coronide, et che sdegnato, essendo pre-
gna, la amazzasse. Che ancho Hippolito, overo (come piace a Pli.) Castore figliuolo di Tin-
daro per le rapite spose a Linceo, fosse da esso Linceo overo Ida amazzato, et con herbe et
sughi da lui ritornato in vita, credo essere avenuto in questo modo. Che questi, overo l'uno di
questi non fosse morto, perché ritornare alcuno da morte in vita s'appartiene solo a Iddio;
ma per la crudeltà delle ferite et per lo perduto sangue fosse tenuto come morto. Il quale con l'ar-
te et con la diligenza da lui usata essendo stato ridotto nella primiera sanità, fu detto ch'
egli da morte in vita l'havea ritornato. Che poi fosse per ciò folminato da Giove, questo non
è credibile, ma penso che sia finto perché è cosa possibile che per tal cura egli s'affaticasse
molto in cercar herbe et altre cose necessarie, et così essendosi affaticato oltre il dovere gli
sopravenisse una febre, la qual veramente è un folgore mortale et ardente, et da quella mo-
risse; overo per caso fosse folminato, et per ciò dagl'ignoranti fosse tenuto questo esserli accadu-
to per haver ritornato i morti in vita. Et di qui fu dato principio alla favola. Ma Theodontio
nega che Apollo amasse Coronide et che di lei generasse Esculapio; anzi afferma che nac-
que dal giovane Emonio et di Coronide, ma fu detto figliuolo d'Apollo per l'una di queste
due cagioni. O perché morta la madre inanzi il parto et apertole il ventre fu tratto fuori, il che non
si fa senza l'opra del medico, per lo quale si finge Apollo inventor della medicina, et così fu
detto figlio d'Apollo per esser nato per opra di lui; overo perché gli antichi vollero che quei
che nascessero in tal modo fossero sacrati ad Apollo, percioché, sì come è stato detto, paiono ve-
nir in luce per opra d'Apollo. Et però (dicono) la famiglia dei Cesari haver osservato i sacrifi-
ci d'Apollo perché il primo di loro, che della famiglia Giulia fu detto Cesare, per tal causa ac-
questò il cognome et fu sacrato ad Apollo, conciosia che aperto il ventre alla madre venne in luce.
Oltre ciò puote essere tenuto figliuolo di Apollo perché divenne famoso medico. La openione
poi di Theodontio alquanto si conferma con le parole di Lattantio, il quale nel libro delle Divine In-
stitutioni
così dice. Tarquitio trattando degli huomini illustri dice che costui, nato di padri
incerti, fu esposto alla morte et ritrovato da cacciatori, et nodrito da cagnino latte fu da-
to a Chirone, perché apparasse la medicina. Fu di Messina, ma dimorò ad Epidauro
, etc.


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