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Cicero, Marcus Tullius - De oratore » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 94v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Dopo questo Lattantio dice che costui fu questo che curò Hippolito. Ma accioché per la
varietà delle cose riferite dove poco fa bisogno, gli scrittori non siano tenuti bugiardi,
è da avertire (come piace a Tullio delle Nature dei Dei) che tre furono gli Esculapii; de'
quali dice che il primo fu figliuolo d'Apollo et ritrovò lo specchio, et fu il primo che
curasse ferite, onde afferma che dagli Arcadi è molto riverito. Il secondo poi dice che fu
fratello del secondo Mercurio, et fu suo padre Valente, et Coronide madre; indi morì per-
cosso da un folgore. Il terzo fu figlio d'Asippo et Carsinoe, et fu il primo che ritrovò
la purgatione del ventre et il cavar de' denti; et il suo sepolcro è in Arcadia non lunge
dal fiume Lusio, d'intorno il quale si mostra ancho il suo boscho. Et così verrà ad esser co-
sa possibile che alcuno di questi sia stato cavato dal ventre della madre morta, et alcuno
nato di padre incerto, et esposto; né ci nuoce che Tullio narri tutti i loro padri. Ho vedu-
to io alle volte tra i prencipi della patria un huomo che fanciullo fu esposto, et poi dal
nutritore sì come da padre haver havuto cognome. Ma che tante cose. Fosse egli qual si
volesse di questi, fu tenuto in tanta riverenza appresso gli Epidauri che ancho Romani,
havendo già quasi tutta l'Italia occupata, assaliti da pestilenza d'infermitadi, come per
singolare et certo rimedio mandarano legati agli Epidauri che gli sovenissero a tanta
necessità, et consentissero che Esculapio fosse portato a Roma. Onde per opra del Diavo-
lo gli fu conceduto che in forma di serpente fu condotto a Roma in nave, et a lui edifica-
to un famoso tempio sull'isola del Thebro, et in loco di salutare Iddio lungamente adora-
to; benché Dionisio siracusano senza pena gli levò la barba d'oro. Esculapio poi viene in-
terpretato duramente oprante, il qual nome fu forse conforme alla sua fatica d'intorno
la cura d'Hippolito.
Machaone figliuolo
d'Esculapio, che generò Asclepio.
Machaone, come dice Papia, fu figliuolo d'Esculpaio, et al
suo tempo medico famoso. Il che s'io me lo debba credere, non so, cio-
è che fosse medico; scrivendo Isidoro che dopo il fulminato Escula-
pio fu interdetta la medicina, sì come ancho nel libro dell'Historia
Natural
dice Plinio. Et essendo state chiare l'opre d'Esculapio nel tem-
po de' Troiani, quelle che seguirono poi stettero nascoste in oscura
notte fino alla guerra della Morea, che alhora Hippocrate ritornò in luce la medicina
. Il
qual spatio di tempo, dice Isidoro che fu quasi di cinquecento anni. Di qui penso io essere
stato finto che il Sole per lo fulminato Esculapio stette alquanto tempo che non volle gui-
dar il carro dello splendore, affine di mostrare l'inventione del Sole, cioè la medicina, ha-
ver patito l'eclipsi per molte secoli, et finalmente essere stato richiamato in luce. Io non
havrei cittato questo Machaone con l'auttorità di Papia, havendo ritrovato ch'egli, circa
tali cose poco curioso, spessissime volte ha scritto molte cose discordanti dal vero; ma la di-
ligenza di Paolo mi ci ha condotto, il quale non tanto scrive Machaone essere stato figli-
uolo di [Paolo]<Esculapio>, ma etiamdio afferma un certo Asclepio essere di lui stato figlio.


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