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Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili


te, et così i capegli; il petto armato all'antica, et gli dette
nella man dritta un'hasta sopra la quale era una piccola im-
magine della Vittoria, et nella man manca varie maniere
di fiori, le quali egli porgesse. Indosso poi gli messe un man-
to, il quale in su la spalla era legato con un mazzo di serpen-
ti; innanzi poi gli messe un'Aquila che stesse per levare
il volo, et inanzi ai piedi gli messe l'imagine d'una femina,
et dalla man destra di questa statua pur ai piedi di Phebo mes-
se un'altra figura d'una femmina, et dalla man sinistra di
quella prima femmina messe un'altra femmina medesi-
mamente a' piedi del Sole, percioché egli è descritto in que-
sta maniera da Macrobio nel primo libro dei Saturnali,
dove questo authore anchora rende la ragione di questa
descrizione, et dice che questa statua d'Apollo disopra
detta si trovava appresso gli Hieropolitani in Assyria. Et
questo carro con queste statue l'Authore fece tirare da
quattro cavagli con le ali, come comunemente da tutti
è fatto tirare il carro del Sole. Perché essendo Phebo po-
sto in sul carro a sedere alto, et havendo in mano l'hasta
et i fiori di sopra detti, non poteva guidare i cavagli che
gli tiravano il carro, perciò l'Authore gli dette per Coc-
chiere la Velocità, la quale egli finse una femmina vestita
di rosso, con una acconciatura in capo che v'era su un Del-
phino et una vela, percioché Aristotele nel nono lib. del-
l'Historia degli Animali scrive che il Delphino è velocis-
simo, di tutti gli animali d'acqua et di terra, et che egli
salta spesse fiate sopra gli alberi delle maggior navi; et la
vela comunemente si pon da tutti per segnio di della Ve-
locità. In compagnia poi di questo carro l'Authore mes-
se primieramente l'Hore, seguitando la sentenza d'Ovi-
dio nel secondo libro delle Trasformationi, dove dice:
A dextra, laevaque dies, et mensis, et annus
Seculaque et positae spatiis aequalibus Horae
,
et quel che segue. Et di queste egli ne finse tre, cioè, la pri-
ma quando si leva il Sole, et questa figurò una fanciullet-


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