BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Diogenes Laertius - Vitae philosophorum » Baldini, Baccio Mascherata della Geneologia degl'Iddei - p. 8

Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili


universo son di molti mali, drizzarono tempii etiamdio
ai mali, et gli adorarono; onde furono da quegli adorati
la Calunnia, la Febbre, il Timore, la Invidia, et altri vitii
et mali, accioché eglino non nocessero loro. Havendo
adunque (si come è detto) tutti questi Iddii degli antichi
Gentili, et buoni et cattivi, un de' duoi principii, cioè il
Chaos o Demogorgone, parve allo Authore molto me-
glio appigliarsi a Demogorgone che al Chaos, sì come a
principio chiaro, distinto, ordinato et più agevole a fin-
gerlo che il Chaos; et ancora, percioché chi disse che De-
mogorgone era stato adorato come principio di tutti gli
Iddei, gli assegnò per compagni la Eternità et il Chaos,
quella per dimostrare che egli non haveva principio al-
cuno, questo come materia della quale egli havesse da
prima fatto, et hora continuamente facesse, tutte le cose.
Questi adunque messe l'Autore in su un Carro fatto co-
me una spelonca tirata da quattro Draghi, percioché fu-
rono questi animali appresso gli Egittii e i Fenici in gran-
dissima veneratione, et stimati quasi divini per la pruden-
za, per la velocità et prestezza loro, et perché eglino pon-
gono giù ogni anno, insieme con lo scoglio, la loro vec-
chiaia, come scrive Eusebio Cesariense nel primo libro
della Preparatione Evangelica; perché e' pare che ei siano
di lor natura immortali, onde nelle medaglie antiche si
veggono molte immagini degli Iddii ornate di Serpenti.
Essendo adunque messo Demogorgone per primo prin-
cipio di tutti gl'Iddei degli antichi Gentili, parve conve-
nevole far tirare il carro suo da quegli animali che haves-
ser più somiglianza con la divinità, che non hanno gli al-
tri. Finse lui vecchio, pallido, accerchiato da più nebbie
scure, et tutto muffato, pigliando la sua descrizzione dal
primo libro della Geneologia degl'Iddei de' Gentili di M.
Gio. Boccaccio, il quale lo finge vecchio, per dimostra-
re che egli fu il primo che da gli antichi fusse adorato; fe-
celo muffato, pallido, et accerchiato da scure nebbie, sì co-


pagina successiva »
 
p. 8