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Vergilius Maro, Publius (Pseudo) - Catalepton » Baldini, Baccio Mascherata della Geneologia degl'Iddei - p. 50

Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili


può anche far male a alcuno; et questo quanto al Triom-
pho di Marte.
Settimo Carro di Venere

Carro di Venere


Settimo Carro di Venere

Finito il Triompho di Marte venne quel
di Venere, il quale fu adorno delle dipin-
ture di quattro favole di quest'Iddea, la
prima delle quali fu quando Venere, fug-
gendo insieme con gli altri Dei Typheo
Gigante, si convertì in pesce, come scrive
Ovidio nel quinto libro delle Transformationi, quando ei
dice:
Pisce Venus latuit, Cyllenius ibidis alis,
et quel che segue. La seconda fu quando ella prega Giove
che voglia homai por fine agli errori et alle fatiche d'Enea,
recitata da Virgilio nel primo libro dell'Eneide, dove ei dice:
Atq., illum tales iactantem pectore curas,
et quel che segue. La terza fu quando Vulcano piglia lei et
Marte che si giacevano insieme con una rete che egli have-
va fabricata, dalla quale non era possibile svilupparsi; et que-
sta è raccontata da Ovidio nel quarto libro delle Transfor-
mationi
, dove egli scrive:
Primus adulterium Veneris cum Marte putatur,
et quel che segue. L'ultima fu quando Giunone parla con
Venere per accordarsi seco de' casi d'Enea et di Didone, la-
qual favola è raccontata da Virgilio nel quarto libro dell'E-
neide, dove ei dice:
Egregiam vero laudem et spolia ampla refertis,
et quel che segue. Et in su questo carro messe l'authore Ve-
nere, la descrizzion della quale egli cavò del tredicesimo Syn-
tagma del Gyraldo dell'Hystoria degl'Iddei, il quale riferisce
che nelle hystorie de' Sassoni si legge essere stato già appres-
so di loro un tempio dove era l'immagine di Venere ignu-
da, che haveva in capo una grillanda di mortine et nel petto


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