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Timaeus » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 151v » Aristoteles - Metaphysica » Baldini, Baccio Mascherata della Geneologia degl'Iddei - p. 52

Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili


gio fu felice, si cominciò nelle nozzo a gridar da' Romani
questo nome Thalassio. Questi adunque l'authore armò al-
l'antica, con la spada allato, et dettegli nella man dextra il Pi-
lo Romano et nella sinixtra lo scudo, et di più un corbellet-
to pien di lana, percioché Festo Pompeio scrive che secon-
do Varrone questa voce Thalassio, nelle nozze, era segnio di
lavoro di lana, forse accennando in questa maniera che le
spose Romane eran chiamate non all'otio et alle delicatez-
ze, ma alla cura della casa et ai lor lavori. Et fa molto bene il
ritrovator di questa mascherata, che comunemente Giunone
era posta dagli antichi sopra alle noze; nondimeno Plutarcho
nei Problemi Romani scrive che nei matrimonii i Romani
invocavon cinque Dii, Giove adulto cioè che accresce, Giuno-
ne medesimamente adulta, Venere, la Dea della persuasione, alla
quale i Romani dicevan Suadela, et Diana. Piacque all'authore
d'accompagniare Hymeneo, et per conseguente Thalassio, con Ve-
nere et non con Giunone, et così seguitar la sentenza di Claudia-
no nello Epithalamio di Palladio et Serena, dove ci dice che
Venere, sentendo il romor di coloro che si rallegravano di
queste nozze di Palladio, vi condusse Hymeneo,
Hunc Musa genitum legit Cytherea ducemq.,
Praefecit Thalamis, nullum iunxisse cubile
Hoc sine, nec primas fas est attollere taedas
,
et quel che segue. Dopo Thalassio venne, per la ragione di
sopra detta, Pitho Dea della persuasione, et anche percioché
Phornuto scrive, nel libro della Natura degl'Iddei, che que-
st'Iddea era dagli antichi sempre messa con Venere. Et que-
sta l'authore figurò una matrona in habito honesto, con una
acconciatura in capo che vi era su una lingua, et a' pié della
lingua un ochio sanguinoso, et in mano gli dette una lingua
a' pié della quale era una mano, percioché gli Egiptii, come
si legge appresso a Horo nel primo libro de' suoi Hierogly-
phici
, quando volevon significare il parlare che persuadesse,
onde ne seguisse poi l'operationi, lo dimostravon per questi
duoi segni di sopra detti. Dopo a Pitho venne Paride, il quale
il ritrovator di questa mascherata fece vestire a usodi Pastore,


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