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Catullus, Gaius Valerius - Carmina » Baldini, Baccio Mascherata della Geneologia degl'Iddei - p. 57

Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili


fine di frondi et di grillande di fiori, et nella man manca un
corno di dovitia, percioché ella è scolpita così nelle meda-
glie di Faustina con il suo titolo   Hylaritas; et questo giudi-
cò il ritrovator della mascherata che bastasse al Triompho
di Venere.
Ottavo Carro di Mercurio

Carro di Mercurio


Ottavo Carro di Mercurio

Dopo il Triompho di Venere passò quel di
Mercurio, il quale l'authore adornò, come
haveva fatto gli altri, di dipinture delle Fa-
vole di questo Dio; la prima delle quali
fu quando per ordine di Giove ei coman-
da a Enea, che era in su le mura di Cartha-
gine, che si parta di quivi et vengasene alla volta d'Italia, il
che scrive Virgilio nel quarto lib. dell'Eneide, quando ei dice:
Ut primum alatis tetigit Magalia plantis,
et quel che segue. L'altra fu quando egli converte Aglauro,
figliuola di Cecrope Re d'Athene, in sasso, recitata da Ovi-
dio nel secondo libro delle Transformationi, dove ei dice:
Deniq., in adverso venientem limine sedit
Exclusura deum, cui blandimenta praecesq.
,
et quel che segue. La terza fu quando per comandamento
di Giove ei conficca Prometheo a duoi scogli del monte Cau-
caso, recitata da Luciano in quel dialogo che egli intitola Prome-
theo
; la quarta fu quando converte Batto in quella pietra che noi
chiamiamo Paragone, la qual favola è raccontata da Ovidio
nel secondo libro delle Transformationi, quando ei dice:
Risit Atlantiades et me mihi perfide prodis?,
et quel che segue. L'ultima fu quando, per comandamento
di Giove, egli ammazza Argo Pastore che guardava Io con-
vertita da Giove in una Giovenca bianca, raccontata dal me-
desimo Ovidio nel primo libro delle Transformationi, quan-
do ei dice:
Sedit Atlantiades, et euntem multa loquendo,


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