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Boccaccio, Giovanni - Decameron » Baldini, Baccio Mascherata della Geneologia degl'Iddei - p. 58

Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili


et quel che segue. Et fece l'authore questo Carro in forma
di pentagono, percioché Mercurio è lo Dio dell'arti, le quali
per la maggior parte si fanno con le mani, ciascheduna del-
le quali ha cinque dita, sì come considera diligentissimamen-
te il dottissimo Messer Leonbatista Alberti nel nono libro
della sua Architettura. Et in su questo pentagono l'authore
fece metter parechi monti di sassi, percioché era costume
degli antichi, quando passavono delle statue di Mercurio, git-
targli a' piedi de' sassi, di maniera che sempre ai piedi delle sta-
tue di Mercurio eran di moli monti di sassi, come riferisce
Phornuto nel libro della Natura degl'Iddei, dove egli rende
anche la ragione perché gliantichi havessero questa usanza.
In su questo Carro adunque l'authore messe Mercurio, la
cui descrizzione egli cavò del decimo libro delle Transforma-
tioni
d'Apuleio, cioè un giovanetto ignudo ma che haveva
addosso un panno che gli copriva la spalla manca, con i cape-
gli d'oro, et tra i capegli certe penne d'oro congiunte insie-
me, et in mano haveva una bachetta et il Caduceo. Fu adun-
que il carro dove era su questo Dio tirato da due Cicognie,
uccegli consecrati a Mercurio, percioché quell'uccello che
è chiamato Ibide è una spetie di Cicogna la quale nasce in
Egitto, come scrive Aristotele nel nono libro dell'Histo-
ria degli Animali
, dove questo Dio regnò et dette a quei po-
poli le leggi et insegniò loro le lettere, come scrive Marco
Tullio nel terzo libro della Natura degl'Iddei, et volle che la
prima lettera dell'Alphabeto fusse l'Ibi, sì come scrive Plu-
tarcho nel libro d'Iside et Osiride, perché Ovidio nel quin-
to libro delle Transformationi scrive che Mercurio, fuggen-
do insieme con gli altr'Iddei l'impeto di Tiphfeo Gigante, si
convertì in Cicogna:
Pisce Venus latuit, Cyllenius Ibidis alis,
et quel che segue. In compagnia adunque di questo Carro
l'authore messe primieramente Argo Pastore che haveva
cento ochi, il quale fu ammazzato da Mercurio, come è cosa
nota et poco di sopra si è detto. Dopo Argo venne Maia, ma-
dre di Mercurio, come dice Marco Tullio nel luogo allega-


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