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Petrarca, Francesco - Triumphi » Baldini, Baccio Mascherata della Geneologia degl'Iddei - p. 61

Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili


Callidum quidquid placuit iocoso
Condere furto
,
et quel che segue. Et questi l'autore vestì di habito spedito, con un
pappafico in capo et le scarpe di feltro, et dettegli in mano
una lanterna da ladri, un grimaldello et una scala di corda,
et gli adornò l'habito di quella maniera di pecchie che, senza
voler durar fatica alcuna, consumano il mele che con le fa-
tiche loro hanno fatto l'altre pecchie, sì come i ladri ancora
voglion consumar la roba che gli altri huomini acquistano
con i lor sudori, o posseggono per essere stata lasciata loro da-
i lor maggiori. Et di questa maniera di pecchie ragiona Vir-
gilio nel quarto libro della Georgica, quando ei dice:
Aut onera accipiunt venientum, aut agmine facto
ignanuum fucos pecus a praesepibus arcent
,
et quel che segue. Ultimamente venne l'Hermafrodito, fi-
gliuol di Mercurio et di Venere, come scrive Ovidio nel
quarto libro delle Transformationi, quando ei dice:
Mercurio puerum diva Cythereide natum,
et quel che segue; et questi l'authore finse un giovane da
mezo in su fanciulla et da mezo in giù huomo. Et qui finì il
triompho di Mercurio.
Nono Carro della Luna

Carro della Luna


Nono Carro della Luna

Finito il Triompho di Mercurio venne
quel della Luna, il quale l'authore ador-
nò delle dipinture di quattro Favole di
questa Dea, delle quali la prima fu quan
ella, fuggendo il furor di Typheo Gigante, si
convertì in Gatta, la quale racconta Ovi-
dio nel quinto libro delle Transformationi, quando ei dice:
Fele soror Phoebi, nivea Saturnia vacca,
et quel che segue. L'altra fu quando ella abbraccia et bacia Endi-
mione Pastore, il quale ella amava, mentre che ei dormiva in
sul monte Latino in Caria, della quale fa mentione Mar-


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