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Herodotus - Historiae » Aristoteles - Metaphysica » Baldini, Baccio Mascherata della Geneologia degl'Iddei - p. 67

Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili


cia, et nella man dextra gli dette un'hasta, et nella sinixstra
uno scudo che vi eran dipinti su duoi tempii, dell'un de' qua-
li si poteva entrar nell'altro, et non per alcun'altra via. La ca-
gione adunque perché egli messe l'Honore in compagnia
di Pallade et dopo la Vertù, fu percioché l'Honore da' Ro-
mani fu riputato Dio, et dedicatogli tempii, come si vede ma-
nifestamente nel terzo libro della settima Deca di Tito Li-
vio, dove egli dice che Marco Marcello era tenuto sospeso
dalla religione percioché, havendo egli per la guerra de' Fran-
zesi fatto voto di fare un tempio alla Vertù et all'Honore, i
Pontefici non lo lasciavan consagrare, dicendo che un mede-
simo tempio non si poteva rettamente dedicare a duoi Dei.
Messelo nel triompho di Minerva, percioché gli antichi gen-
tili credettero che ella fusse la Dea delle guerre et delle scien-
ze, et per ciascheduna di queste due vie, pur che gli huomi-
ni s'acquistin più honore che per alcun'altra, finselo senza
cosa alcuna in capo, da una grillanda di palma infuori, percio-
ché Plutarcho ne' Problemi Romani scrive che l'Honore è
una cosa splendida, illustre, chiara et manifesta a ognuno, per-
ché i Romani gli facevan sacrifizio con il capo scoperto. Ve-
stillo di luchesino, percioché la porpora appresso agli anti-
chi era segnio d'Honore, onde i Re se ne vestivono, per la
qual cosa l'Alciato ne' suoi Emblemati dice:
Stet depictus honor Tyrio velatus amictu.
Messegli in capo la grillanda di palma percioché, sì come scri-
ve Aulo Gellio nel terzo libro delle Notti Attiche, la palma
è segnio di vittoria, percioché se si pone sopra il legnio suo
un peso, quantunque grave, egli non cede né si piega, ma s'in-
nalza verso quel peso che lo preme; onde, per esser l'Hono-
re figliuol della Vittoria, come scrive Messer Giovan Boccac-
cio nel terzo libro della Geneologia degl'Iddei, parve conve-
nevole ornarlo delle insegnie della madre. Dettegli in mano
l'hasta et lo scudo di sopra detti, percioché l'haste furono in-
segna degli antichi Re in luogo della corona, onde Virgilio
nel sexto libro dell'Eneide, desctivendo Enea Sylvio Re
d'Alba, dice:


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