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Varro, Marcus Terentius - luogo non identificato » Baldini, Baccio Mascherata della Geneologia degl'Iddei - p. 69

Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili


fatto venir la Fede, la quale l'authore vestì di un vel bian-
co che riluceva et gli copriva il volto et le mani, et in collo
gli dette un cagnuol bianco, il che fece il ritrovator di que-
sta mascherata percioché Dionysio Alicarnasseo, nel secon-
do libro delle Hystorie Romane, dice che Numa Pompilio
fu il primo che dedicasse un Tempio alla Fede Publica, et or-
dinò ch'ei segli facesser sacrifizii alle spese del publico; et per-
ché la Fede vuole esser coperta et segreta, sì come dice Silio
Italico nel secondo libro della Guerra Carthaginese, quando
ei dice:
Sic igitur caepta occultans, ad limina sanctae
Contendit Fidei, secreta is pectora tentat
Arcanis dea laeta, polo tum forte remoto
,
et quel che segue, perciò l'authore gli fece coprire il volto
et le mani; et perché la Fede vuol esser candida et pura egli
la vestì di bianco, seguitando la sentenza d'Horatio nel pri-
mo libro dell'Ode, quando ei dice:
Te Spes, et albo rara Fides colit
Velata panno, nec comitem abnegat
,
et quel che segue. Et Virgilio nel primo libro dell'Eneide
scrive:
Cana Fides et Vesta, Remo cum fratre Quirinus,
et quel che segue. Dettegli il cagnuol bianco in collo, per-
cioché Plinio nell'ottavo libro dell'Historia Naturale scrive
che ' cani son fedelissimi agli huomini, ilche egli prova con
molti essempii, tra ' quali egli racconta quel del cane di Tito
Sabino, veduto in Roma nel consolato d'Appio Iunio et
Publio Silio, et questo è che, essendo messo in prigione Tito
disopra detto, non si potette mai far partir quel cane dalla
prigione dove il padrone era rinchiuso, et essendo egli poi
gettato giù dalle scale gemonie onde si usavan gettare in Ro-
ma quegli che eran condennati dalla Giustitia, quel cane sta-
va intorno il corpo del padrone, urlando, et essendogli da
certi dato da manicare, egli lo portò alla bocca del padrone
morto, et quando il corpo del padrone fu gettato in Teve-
re, come ordinariamente si gettavano i corpi di coloro che


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