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Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili

bro del Rapto di Proserpina, quando ei dice:
Quas inter, Cereris proles, nunc gloria matris,
et quel che segue. Messela in mezo a due Nimphe, delle qua-
li una haveva in mano una palla, et l'altra una chiave, percio-
ché Pausania, nel primo libro degli Eliaci, scrive che in un la-
to dell'arcadi Cypselo erano scolpiti Plutone et Proserpi-
na in questa maniera, del che rendendo la ragione, dice che
la chiave è insegnia di Plutone, percioché il regno suo è di
maniera serrato che niuno può ritornar di là entro a' vivi,
onde Virgilio nel sexto libro dell'Eneide dice:
Sed revocare gradum superasq., evadere ad auras
Hoc opus, hic laborest, pauci quos equs amavit,
et quel che segue. Aggiunse oltre a Proserpina et le due
Nimphe, l'autore, in su questo Carro, Cerbero a' piedi di Pluto-
ne, il quale egli finse un cane con tre capi tutti sanguinosi, con
certi serpenti in ciaschedun de' capi che leccavan quel san-
gue che vi era su. Haveva il collo pien di vipere in iscambio
di peli, et per coda un serpente, nella qual maniera egli è
descritto da Seneca nella Tragedia di Hercole Furioso, dove
ei dice:
Hic saevus umbras territat Stygius canis,
et quel che segue. Et questo Carro il ritrovator della mas-
cherata fece tirare da quattro cavagli neri guidati da un mon-
stro infernale, percioché Claudiano, nel primo libro del Rap-
to di Proserpina, scrive che il Carro di Plutone è tirato da
quattro cavagli, de' quali ei mette anche i nomi, quando ei
dice:
Orphneus crudele micans, Ethonq., sagitta,
et quel che segue. Et in compagnia di questo Carro furon
messe primieramente tre Furie infernali, lacui descrizzione l'au-
thore cavò del nono canto dello 'Nferno di Dante, quando
ei dice:
Ove in un punto vidi dritte ratto
Tre Furie infernal di sangue tinte
Che membra femminili haveano et acto
Et con hydre verdissime eran cinte

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