Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili

Serpentelli et Cerastre havean per crine
Onde le fiere tempie erano avvinte;
perché l'authore le vestì di rosso, et le cinse, et adornò loro
il capo delle serpi di sopra dette da Dante. Dopo le Furie ven-
nero duoi Centauri, Nesso et Astylo, percioché questo me-
desimo poeta nel dodicesimo canto dello 'Nferno mette, tra
gli altri Centauri, Nesso a guardia del pozzo del sangue che
bolle, quando ei dice:

Et tra 'l pié della ripa, et essa in traccia
Correan Centauri armati di saette
Come solean nel mondo andare a caccia.
Onde il ritrovator della mascherata armò ciaschedun di lo-
ro d'uno arco et d'un Turcasso, et a Astylo dette in mano
una Aquila, percioché egli fu un di quegli indovini che pro-
phetavano quel che doveva advenire per il volar degli uc-
cegli, sì come scrive Ovidio nel dodicesimo libro delle Tran-
sformationi, dove ei dice:

Quiq., suis frustra bellum dissuaserat augur
Astylos, ille etiam metuenti vulnera Nesso
Ne fuge, ad Herculeos, inquit, servaberis arcus,
et quel che segue. Hor, perché l'Aquila appresso a tutte le
nationi fu sempre mai segnio di gran felicità et di grandi
advenimenti, come si può vedere appresso a tutti gli hystori-
ci, perciò l'authore la dette in mano a questo Centauro, che
fu dagli antichi gentili tenuto propheta. Dopo a questi duoi
Centauri fu messo Briareo Gigante, con cinquanta capi che
Gettavon fuoco per la bocca et per il naso, et cento mani,
delle quali le cinquanta dritte havevano una spada per una, et
le cinquanta manche havevano uno scudo medesimamen-
te per una, nella qual maniera egli è figurato da Virgilio nel
decimo libro dell'Eneide, dove ei dice:

Aegeon qualis, centum cui brachia dicunt,
et quel che segue; et nel sexto libro pur dell'Eneide dice:

Et centum geminus Briareus, et bellua Lernae,
et quel che segue. Appresso a Briareo venne Acheronte, un de'
fiumi dello 'Nferno, il quale l'authore finse un Fiume di color

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