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Pseudo-Dionysius - De divinis nominibus » Baldini, Baccio Mascherata della Geneologia degl'Iddei - p. 16

Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili


con il guscio, percioché così è l'anima lacerata et divisa
da' pensieri in varie parti, come il guscio del nocciolo del-
la pesca è diviso da tanti et sì varii canali, quanti la natu-
ra vi ha formati su, come bene avertisce il Pierio ne' suoi
Hierogliphici; et gli empiè oltre a di questo tutta la per-
sona di spine, che con la punta fussino volte in verso il pet-
to et in verso il resto del corpo, percioché non altrimen-
ti pungono et tormentano i pensieri l'animo dell'huo-
mo, che i pruni il corpo. Finse di poi Momo Dio del biasi-
mo et delle riprensioni, il quale Hesiodo nella Theogo-
nia
dice che è figliuolo della Notte; et questi figurò un
vecchio secco, a bocca aperta, pallido et chinato a terra,
e che con un bastone in mano percotesse spesso la terra, nel
qual modo egli è figurato nel quarto libro degli Epigram-
mi Greci
, in tre Epigrammi. Aggiunse a questi Tagete fi-
gliuolo della Terra, primo ritrovatore della Aruspicina, o
vero arte dello indovinare per l'interiora degli animali,
il quale M. Tullio, nel secondo libro di Divinatione, dice
che e' nacque della Terra nel paese di Tarquinia, città di
Toscana, et fu fanciullo, ma di grandissima prudenza, per-
ché l'Autore lo finse un putto vestito di tané, che è il co-
lor della terra, di cui egli fu figliuolo, sì come è detto, ma
che risplendesse per il cognoscimento che egli hebbe del-
le cose a venire, et gli dette in collo uno agnel bianco spa-
rato, sì che mostrasse l'interiora, come a primo ritrovato-
re dell'arte di sopra detta. Di poi messe Anteo, figliuolo del-
la Terra, come scrive M. Giovan Boccaccio nel primo li-
bro della Geneologia degl'Iddei, et questi figurò l'Auto-
re un Gigante Moro con una benda bianca intorno al ca-
po, et in braccio gli dette un grandissimo scudo alla anti-
ca, coperto di una pelle di Elephante, et nell'altra mano
un dardo, percioché Pomponio Mela nel primo libro et
nel terzo della sua Cosmographia dice che egli fu Re del-
la ultima parte della Mauritania Tingirana, et che quivi
ancora dagli habitatori di quel paese si mostrava un gran-


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