Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili

ste di stelle, et coronollo di zaphiri, percioché la ottava
sphera, di cui gli antichi credettero che egli fusse Iddio, è
tutta piena di stelle, et del color del zaphiro; et il vaso che
egli gli fece mettere in mano fu percioché, come scrive
Plutarco nel lib. d'Iside et Osiride, gli antichi per questa
figura volevon significare che né 'l Cielo, né la 'ntelligen-
za et l'anima sua eran sottoposti a corrottione alcuna,
sì come il cuore, che è la principal sedia dell'anima, non
era consumato da quella fiamma, in mezzo alla quale egli
era posto. In compagnia poi di questo carro messe pri-
mieramente Atlante, il quale, sì come scrive Hesiodo nel-
la Theogonia

, regge con le spalle il cielo; et questi figurò
l'Authore un vecchio Moro con una benda bianca intor-
no al capo, per dimostrare in quel modo l'antichità sua
et il paese del quale egli fu Re, et gli messe in mano una
palla turchina piena di stelle, per significare in quella ma-
niera che egli sosteneva il Cielo; le quali cose tutte egli ca-
vò del quarto libro delle Transformationi d'Ovidio, quan-
do egli scrive:

Hic hominum cunctis ingenti corpore praestans,
Iapetionides Atlas fuit, ultima tellus,
Rege sub hoc et Pontus erat qui solis anhelis,
et quel che segue. Et poco di sotto dice:

Crevit in immensum (sic dii statuistis) et omne.
Cum tot syderibus coelum requievit in illo.
Et dopo a questi finse Hyade figliuol d'Atlante, un bellis-
simo giovane cacciatore, sì come scrive il medesimo O-
vidio nel quinto libro de' Fasti, quando ei dice:

Non dum stabat Atlas humeros oneratus olympo,
Cum satus est forma conspiciendus Hyas;
et poco di sotto scrive:

Dum nova lanugo est pavidos formidine Cervos,
Terret et est illi praeda benignia lepus,
et quel che segue. Dopo a Hyade l'Autore messe le sette
Hyade sue sorelle, delle quali egli ne finse cinque vestite

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