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Plinius Caecilius Secundus, Gaius - Epistulae » Baldini, Baccio Mascherata della Geneologia degl'Iddei - p. 24

Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili


te del figliuolo, onde eglino dedicarono un tempio a Sa-
turno in su la ripa Tarpeia. La terza favola fu quando egli
rimanda il sasso, datogli dalla moglie et dalle figliuole a
divorare in iscambio di Giove, et si duole d'essere stato
ingannato da loro. La quarta favola fu quando ei taglia
la natura a Cielo suo padre et la getta in mare, et che del-
le gocciole del sangue di quel membro nacquero i Gigan-
ti, et della schiuma che ei fece in mare nacque Venere,
sì come scrive Hesiodo nella sua Theogonia. La quinta
et ultima dipintura fu quando i Titani fecero Hoste, et
gli mossero guerra, et presonlo prigione, et che egli poi
fu cavato di carcere da Giove suo figliuolo, recitata da
M. Gio. Bocc. nell'ottavo libro della Geneologia degl'Id-
dei
. Et a questi così fatti adornamenti aggiunse un Trito-
ne il quale haveva fitta la coda in sul piano del carro, co-
me se egli l'havesse havuta fitta in terra, et sonava una
conca marina, percioché Macrobio, nel primo libro dei
Saturnali, scrive che sopra il comigniolo del tempio di
Saturno si mettevano i Tritoni, in quella maniera che l'
Authore messe quello sopra il carro di Saturno, per dimo-
strare che l'Historia cominciò nei tempii suoi, et che
da lui in dietro tutte le cose erono incerte et oscure, il
che significavan le code dei Tritoni fitte et nascoste in
terra. In su questo carro adunque messe l'Authore Satur-
no, la descrizzion del quale egli cavò della Theogonia d'
Hesiodo, dove egli è figurato da quel poeta un vecchio
che divori i figliuoli; et diede in compagnia al triompho
di sopra detto primieramente la Pudicitia, seguitando la
sentenza di Iuvenale nella sesta Satira, dove dice:
Credo Pudicitiam Saturno rege moratam
In terris visamque diu cum frigida parvas
,
et quel che segue. Et questa finse una fanciulla vestita di
verde con un Hermellino in mano, il quale haveva a col-
lo un collar d'oro et di topatii, percioché M. Francesco
Petrarca nel Triompho della Pudicitia scrive:


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