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Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili


lei, come ben dichiara M. Giovan Boccaccio nel primo
libro della Geneologia degl'Iddei de' Gentili; et chi disse
che Vesta, cioè la Terra, era figliuola di Saturno, intese per
Vesta l'Elemento stesso della Terra, nel quale era nascosta
la virtù di sopra detta. Perché e' dissero che l'era tonda, et
che la si reggeva per propria sua forza, et che ell'era vesti-
ta di bianco, percioché ell'era attorniata dai duoi elemen-
ti di sopra detti; et forse dissero che ell'era figliuola di Sa-
turno, percioché egli fu il primo che insegnò coltivarla.
Dopo Vesta seguitò Chirone Centauro, figliuolo anche
egli di Saturno, et di Phyllare Nimpha, come si è detto po-
co innanzi; et a questi dette l'Authore in mano un libro,
et a canto una spada, un arco et un turcasso, percioché e-
gli cognobbe la natura et la forza dell'herbe, sì che egli
fu Medico, et seppe l'Arte della guerra, perché Thetide
gli dette Achille suo figliuolo per iscolare. Ultimamente
venne Pico figliuolo di Saturno, sì come scrive Servio nel
suo Commento sopra il settimo lib. dell'Eneide; et que-
sti figurò l'Authore vestito di verde con un picchio in ca-
po et in mano un baston torto, come un pastorale da Ve-
scovi, il quale gli antichi chiamoron Lituo, et servivonse-
ne per dividere il Cielo nelle sue regioni quando ei pi-
gliavon gli augurii, percioché egli fu augure, et quel ba-
stone era la propria insegna di quegli indovini che gl'an-
tichi chiamarono Auguri, sì come scrive il medesimo Ser-
vio nel luogo allegato disopra, et perché egli fu converti-
to da Circe in uccello, come scrive Virgilio nel settimo li-
bro dell'Eneide, dove e' dice:
Picus equum domitor, quem capta formidine coniux
Aurea percussum virga versumque venenis
Fecit avem Circe sparsitque coloribus alas
,
et quel che segue; et Ovidio, nel dodicesimo libro delle
Trasformationi, dice:
Ille fugit sed se solito velocius ipse,
et quel che segue. Perciò l'Authore lo vestì di verde, imi-


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