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Origenes - In Evangelium Johannis » Baldini, Baccio Mascherata della Geneologia degl'Iddei - p. 30

Baldini, Baccio

Discorso sopra la Mascherata della Geneologia degl'Iddei de' Gentili


Templa tenet, fuit huic animis aequalis et annis
Sole satus Phaeton, quem quondam magna loquentem
,
et quel che segue. La seconda fu quando Apollo ammaz-
za il serpente Phytone, la qual favola è raccontata et di-
chiarata da Macrobio nel primo libro de' Saturnali. La ter-
za fu quando Apollo scortica Marsya pastore perché lo
haveva vinto a sonar di zampogna, la quale è narrata da
Ovidio nel sesto lib. delle Trasformationi, quando e' dice:
Sic ubi nescio quis Lycia de gente virorum
Retulit, exitium Satyri reminiscitur alter
,
et quel che segue. La quarta fu quando Phebo si conver-
tì in pastore, sì come scrive Ovidio nel secondo libro del-
le Trasformationi, quando ei dice:
Illud erat tempus quo te pastoria pellis
Texit, onus dextra baculus sylvestris olivae
.
La quinta fu quando Apollo, fuggendo insieme con gli
altri Iddei il furor di Typheo, si convertì in Corbo, sì co-
me racconta Ovidio nel quinto libr. delle Trasformatio-
ni
, quando ei dice:
Delius in Corvo, proles Semeleia Capro,
et quel che segue. La sesta fu quando Phebo si convertì
in lione et in isparviere, il che scrive il medesimo nel se-
sto libro delle Trasformationi, quando ei dice:
Omnibus his faciemque suam faciemque locorum,
Reddidit, est illic agrestis immagine Phoebus
Utque modo accipitris pennas, modo terga leonis,
Gesserit, ut pastor Macareida luserit Issen
,
et quel che segue. L'ultima fu quando Apollo s'innamo-
ra di Daphne, et che ella fuggendo da lui si converte in
alloro, il che narra il medesimo Ovidio nel primo libro
delle Trasformationi, dove ei dice:
Protinus alter amat, fugit altera nomen amantis,
et quel che segue. In su questo carro adunque così ador-
no, messe l'Autore Apollo a sedere con un corbelletto d'o-
ro in capo, la barba lunga, appuntata, rossa et risplenden-


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