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Biblia, Mt » Cartari, Vincenzo Le immagini dei Dei - p. XXIv

Cartari, Vincenzo

Le immagini con la spositione dei Dei degli antichi


stro volgare poi non hanno vaghezza alcuna. Basta sapere che mo-
strano diverse proprietà del Sole, e che sono posti al carro del So-
le per essere animali di molta vivacità, feroci e velocissimi. Et
il carro così è dipinto da Ovidio:
D'oro era l'asso, et il temone d'oro,
D'oro anco il cerchio delle ruote, e quelle
D'argento haveano i raggi, il cui lavoro
Contenea in sé mirabil cose belle.
I ricchi gioghi havean sopra di loro
Sparsi come nel Ciel le vaghe Stelle
Fra ricche perle, e bei robin distinti
Risplendenti Chrisoliti, e Giacinti.

Tutto questo che Ovidio mette nel carro di Febo et altro
di più anchora pose Martiano intorno al corpo stesso di lui, quando
icona nota così ne fa ritratto. Ha Febo una Corona in capo di dodice lucidissi-
me gemme, delle quali tre gli adornano la fronte, e tanto risplen-
dono che abbagliano qualunque drizzi gli occhi verso lui; e sono que-
ste Lichni, Astrite e Cerauno. Sei gliene stanno da ambi i lati del-
le tempie, che sono Smeraldo, Scythi, Diaspro, Giacinto, Dendrite et
Helitropio, le quali a certi tempi così dipingono la terra con suoi colori
che tutta la fanno verdeggiare, e credesi che la Primavera e l'Au-
tunno le habbia date a lui perch'ei ritornando a' suoi tempi se ne ser-
va. L'altre tre, chiamate Hydatide, Diamante e Cristallo, e ge-
nerate dallo agghiacciato inverno, sono nella parte di dietro della co-
rona. La chioma così è bionda che par d'oro, la faccia al suo primo
apparire si mostra di tenero fanciullo, poi di feroce giovane, et
all'ultimo di freddo vecchio. Pare il resto del corpo essere tutto di
fiamma, et ha le penne a' piedi ornati di ardentissimi carbonchi. In-
torno ha un manto tessuto d'oro e di porpora, e con la sinistra ma-
no tiene un lucidissimo scudo, e con la destra porge una accesa face.
Non mi fermo a dire altro di questa imagine, perché è tale che ognuno
da sé la può molto bene intendere. Ma vengo a porne una altra, la
quale scrive Eusebio che era in Elefantinopoli città dello Egitto, fat-
ta in forma di huomo che haveva il capo di Montone con le corna,


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