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Cartari, Vincenzo

Le immagini con la spositione dei Dei degli antichi


to pieno e carrico di pope, come che l'universo pigli nutrimento
dalla terra overo dalla virtù occulta della Natura. Perché fu rap-
icona nota presentata etiandio la Natura con questa imagine dagli antichi. Et
intendo che un così fatto simulacro fu già trovato in Roma al tem-
po di Papa Lione Decimo, e vedesi questa medesima figura con tan-
te poppe in una medaglia antica di Hadriano. In Egitto quando
icona nota volevano dissegnare la Natura nelle loro sacre figure facevano l'Avol-
toio, et era la ragione di ciò, dice Marcellino, perché tra gli Avol-
toi non se ne trova alcuno di maschio ma tutti sono femine, come
scrive Eliano anchora. Sono poi stati di quelli li quali hanno posto
nella destra mano di Iside una navicella, nell'altra l'abrotano her-
ba, et in capo una ghirlanda della medesima herba. Et Alessan-
dro Napolitano riferisce che alcuni popoli della Germania adorava-
no una Liburna, che è certa sorte di nave picciola e veloce, creden-
do che fosse questa la vera imagine di Iside, il cui simulacro dice
Eliano che in Egitto haveva il capo cinto e coronato di un serpen-
te. Et il medesimo si legge appresso di Valerio Flacco, ove dice di lei:
Il capo ha cinto di Serpente, e porta
Il risonante ciembano con mano.

E Ovidio la dipinge molto bene quando la fa apparire in sogno
a Teletusa, oltre che mette con lei alcuni altri anchora dei Dei
dello Egitto, dicendo:
A Theletusa a mezzanotte apparve
D'Inaco la figliuola, accompagnata
Da be' misterii con non finte larve.
Di due corna la fronte havea segnata,
La qual di bianche, e di mature spiche
Con vaghezza mirabile era ornata.
Anubi che con voci a buoni amiche
Caninamente latra, e 'l scettro porta
Che gli posero in man le genti antiche,
Bubaste santa, et Api, e chi conforta
Le persone al silentio era con lei


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