Cartari, Vincenzo

Le immagini con la spositione dei Dei degli antichi

Spiega l'ali guazzose Noto, e viene
Con viso oscuro, e carco di spavento,
Le bianche chiome son di pioggia piene,
E di nembi il barbuto horrido mento.
La fronte cinge densa nebbia, e tiene
Il ciglio grave al tempestoso vento,
Cui bagnan l'acque ogn'hor le piume, e 'l petto,
Né mai serena il nubiloso aspetto.
E dei quattro ch'io dissi, il terzo è detto Euro, che soffia dalle
parti dell'Oriente, et il quarto, il cui lieve spirare si sente con una
aura temprata e soave dall'Occidente, è Zefiro, il quale perciò di
primavera veste la terra di verdi herbe e fa fiorire i verdeggianti
prati. Onde venne che le favole lo finsero marito di Flora, adorata da-

gli antichi come Dea dei fiori, la imagine della quale era coronata di
fiori, et haveva intorno una veste tutta dipinta a fiori di colori di-
versi, perché dicono che pochi sono i colori delli quali non si adorni

la terra quando fiorisce. E di Zefiro fa Filostrato un disegno tale.
Egli è giovine, di faccia molle e delicata, ha le ali agli huomeri, et
in capo una ghirlanda di belli e vaghi fiori. Né più dico dei venti ma

ritorno ai fiumi, quali dagli antichi furono fatti in forma di huo-
mo, con barba e con capelli longhi, che stia giacendo, et appoggia-
to sopra l'un braccio, come dice Filostrato quando dipinge la Thessa-
glia, perché non si lievano i Fiumi mai dritti in alto, et alle volte an-
chora, e per lo più si appoggia sopra una grande urna che versa acqua;

e però Statio così dice di Inacho fiume che passa per la Greccia:

Inacho ornato il capo di due corna
Sedendo appoggia la sinistra all'urna,
Che prona largamente l'acque versa.
Et fansi con le corna i Fiumi dice Servio, overo perché il mormo-
rio dell'onde rappresenta il mugliare dei buoi, overo perché veggiamo
spesso le ripe dei fiumi incurvate a guisa di corna. Onde Virgilio

ove chiama il Thebro Re dei fiumi della Italia lo chiama cornuto an-
chora. E così lo dipinge quando fa che ad Enea:

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