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Herodotus - Historiae » Aristoteles - Metaphysica » Cartari, Vincenzo Le immagini dei Dei - p. LIIIv

Cartari, Vincenzo

Le immagini con la spositione dei Dei degli antichi


in terra, poi che quivi sia coperto, et ultimamente che germogli.
Pindaro finge che Plutone habbia in mano una verga, e dice ch'egli
icona nota con questa conduce le anime in l'Inferno. Et alcuni gli posero una chia-
ve in mano, come ch'egli così tenga serrato il regno dello Inferno che
l'anime colà giù discese una volta non possano uscirne mai più. Onde
leggesi appresso di Pausania che nel tempio di Giunone in certa par-
te della Grecia fu posta una tavola nella quale erano intagliate mol-
te cose, et eravi tra l'altre Plutone e Proserpina con due Ninfe,
delle quali teneva l'una con mano una palla, l'altra una chiave, per-
ché, soggiunge esso Pausania, la chiave è insegna di Plutone, concio-
sia ch'ei tenga serrata la casa infernale, in modo che quindi niuno pò
icona nota uscire. Il che diede occasione alle favole di fingere che Cerbero stia al-
la porta dell'Inferno, né latri se non a chi tenta di partire, spaventan-
do quivi l'anime perdute, come dice Seneca descrivendolo in que-
sto modo:
Il terribile cane, ch'alla guardia
Sta del perduto regno, e con tre bocche
Lo fa d'horribil voce risonare,
Porgendo grave tema alle triste ombre;
Il capo, e 'l collo ha cinto di serpenti,
Et è la coda un ferro drago, il quale
Fischia, s'aggira, e tutto si dibatte.

E Dante così dice del medesimo:
Cerbero fera crudele, e diversa
Con tre gole caninamente latra
Sovra la gente, che quivi è sommersa,
Gli occhi ha vermigli, la barba onta, et atra,
Il ventre largo, et unghiate le mani,
Graffia gli spirti, gl'ingoia, et isquatra.

Le quali cose tutte molto bene si possono accommodare alla
vita dei mortali, ma perché sarebbe una allegoria troppo lunga, e so
che ragionando dell'anima poi io sono un dì per dirne intieramente, ho-
ra la taccio, e vengo a porre un ritratto di Plutone che fa Seneca nella
tragedia di Hercole furioso, quando dice:


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