Cartari, Vincenzo

Le immagini con la spositione dei Dei degli antichi

bro naturale. Scrive Suida che in Egitto fu fatto Priapo in forma
di huomo che teneva con la destra mano uno scettro, come ch'ei sia
signore di ciò che ci nasce in questo mondo, e con la sinistra tene-
va il suo gran membro dritto, quasi che per lui il seme coperto dal-
la terra mandi fuori i nuovi germogli. Haveva poi alcune penne in
capo che mostravano la velocità del suo moto, percioché credeva-

no gli Egittii ch'ei fosse il Sole, come credettero di Osiri ancho-
ra, e però lo fecero come di sopra lo disegnai, mostrando in lui il
membro dritto la virtù seminale che da lui viene per la forza del
celeste calore, mostrato per lo panno rosso che gli mettevano intor-
no. Mi ricordo di havere già detto nel Flavio che Dio fosse Pria-
po, come lo tenevano negli horti, et alcune altre cose le quali ho-
ra non replico, ma dirò di lui questo anchora solamente, che gli fe-
cero gli antichi ghirlande di tutto quello che nasceva negli horti, al-
la guardia de' quali ei stava con una longa canna in capo per ispa-
ventare gli uccelli, sì come minacciava col gran menchione ch'ei te-
neva con mano a chi fosse andato per involare alcuna di quelle co-
se ch'ei guardava. Onde Horatio volendolo descrivere così fa di-
re a lui medesimo:

Un tronco fui di fico, ch'a niente
Potea servir già quando il fabro m'hebbe,
Che dubbioso lo fece star sovente.
Perché non sa che farne, et hor vorrebbe
Vederne fatto qualche scanno, hor pensa
Che far Priapo assai meglio sarebbe;
A questo si risolve, e sì dispensa
L'opra sua che me fa, che 'l Dio son stato
Poi ai ladri, e agli augei di tema immensa.
Peroché della incurva falce armato
La destra porgo ai ladri assai spavento,
E col membro, onde ognun di voi è nato.
La canna poi ch'in testa haver mi sento
Piantata fa ch'ogn'importuno augello
Fugge dagli horti ratto come vento.

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