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Biblia, Gn » Cartari, Vincenzo Le immagini dei Dei - p. LXXXXIIIIv

Cartari, Vincenzo

Le immagini con la spositione dei Dei degli antichi


Pallido ha il volto, il corpo magro, e asciutto,
Gli occhi son biecchi, e ruginoso il dente,
Il petto arde d'amaro felle, e brutto
Velen colma la lingua, né mai sente
Piacer alcun se non dell'altrui lutto,
All'hor ride la Invidia, ch'altrimente
Si mostra ogn'hor adolorata, e mesta,
E sempre è all'altrui mal vigile, e desta.

E Descrivendo prima la sua casa trista, fredda e caliginosa, ha-
veva detto ch'ella quivi si ne stava mangiando serpenti. Plutarco
ne scrisse assai longamente della Invidia, et il gran Basilio facen-
done una oratione dice che gl'invidiosi sono simili agli avoltoi et
alle mosche, perché come quelli volando passano sopra lieti campi e
sopra fioriti prati, né si calano se non ove veggono qualche puzzo-
lente corpo, e queste parimente lasciando le intere parti del corpo
vanno ricercando le corotte e guaste, così gl'invidiosi non guarda-
no mai, o che dissimulano di vedere quello che in altrui meriti di
essere lodato, et a quello solo pongono mente che possa essere biasi-
mato in qualche modo. Come fu creduto dagli antichi che facesse
icona nota Momo, il quale era un Dio che andava reprendendo tutto quello che
gli altri Dei facevano, et ogni cosa biasimava, come scrive Lucia-
no in alcuni suoi dialoghi. La quale cosa fa parimente la Invidia,
che riprende e biasima gli altrui fatti sempre. E perciò diceva Eu-
ripide, come riferisce Eliano, che la Invidia è cosa troppo trista,
malvagia e vergognosa, e si legge che gli antichi la disegnavano fa-
cendo l'anguilla, perché questa, come dice Eliano, se ne sta da sé,
icona nota né va con gli altri pesci mai. La Fraude poi, quale fece Apelle in
forma di donna, fu disegnata da Dante con faccia solamente di huo-
mo da bene e giusto, e che habbia il resto del corpo tutto di ser-
pente macchiato di diversi colori, e che termini e finisca in coda di
Scorpione. Le parole sue sono queste:
E quella sozza imagine di Froda
Sen'venne, et arrivò la testa, e 'l busto,
Ma in su la riva non trasse la coda.


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