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Biblia, Rm » Cartari, Vincenzo Le immagini dei Dei - p. LXXXXVv

Cartari, Vincenzo

Le immagini con la spositione dei Dei degli antichi


La instabile Fortuna
A un crudel gioco attende,
E scherza sempre a danno de' mortali,
Senza regola alcuna
Muta le cose, e rende
Honor a questo, a quel dà gravi mali,
E poscia quelli, quali
Eran pel suo favore
Prima lieti, e contenti,
Fa miseri, e scontenti,
E mutandosi quasi a tutte l'hore
All'un dà, all'altro toglie
Cui sian benigne, o averse le sue voglie.
Però ben laudo lei
Quando per me si ferma,
Et i suoi beni godo volontieri,
Ma non sì che de' miei
Non mi ricordi, e ferma
Speme non v'habbino ancho i miei pensieri.
Dunque s'ella i leggieri
Vanni spiegando vola,
Ciò ch'ella unqua mi diede
Rifiuto, e se ne riede
L'animo mio sicuro a quella sola
Virtù, che lo contenta,
E ricchezza maggior haver non tenta.

Cebete, in quella tavola nella quale dipinse tutta la vita huma-
na, fa la Fortuna una donna cieca e pazza, che sta con i piedi so-
pra un rotondo sasso. Et Artemidoro l'ha posta alle volte a sede-
re sopra una distesa colonna, e la fa tal'hora bella et ornata, e
tal'hora sozza e mal vestita, e che tenga la mano ad un temone
da nave. Et in questa guisa la vediamo spesso su le medaglie anti-
che e negli antichi marmi. Galeno parimente quando esorta i gio-
vani allo studio delle lettere così dice di costei. Volendoci gli antichi
porre davanti agli occhi con pitture e con statoe la malvagità della


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