Cartari, Vincenzo
Le immagini con la spositione dei Dei degli antichi
crini in varie guise ritorti e crespi pendono parte per gli homeri bian-
chissimi,
e parte si sparge sopra la bella faccia, e sono così lucidi e tanto
risplendono che non lasciano apparire il lume della lucerna che sta loro
sopra. Agli homeri ha due ali sparse di freschissima rugiada, le lievi piu-
me
delle quali, benché esse stiano ferme, quasi da soavissimo vento toc-
che
si muovono lievemente, et è poi tutto il corpo così pulito e lucido,
che non ha Venere da pentirsi di haverlo partorito. L'arco, la fare-
tra
e le saette sono quivi in terra, davanti al letto. Non gli lega
Apuleo gli occhi, o perché non bisognava forse, ch'ei dormiva allho-
ra,
o perché tenne con quelli li quali non lo fanno cieco, come il Petrar-
ca
quando scrive di haverlo visto negli occhi della sua donna, e dice:
Cieco non già, ma faretrato il veggio,
Nudo, se non quanto vergogna il vela,
Garzon con l'ali non pinto, ma vivo.
E Moscho, Poeta Greco, lo fa parimente con gli occhi lucidi et
infiammati quando finge che Venere lo vada cercando, la quale in-
teramente
lo dipinge, accioché chi lo trova lo riconosca, lo pigli e
gliele rimeni, cui ella promette di dare un bascio poi, e maggior pre-
mio
anchora. Fu questa cosa fatta latina dal Politiano, e tirata
in volgare poi da molti; ma meglio degli altri mi pare che habbia
fatto Luigi Alamani, voltandola in certi versi pari che vanno a due a
due, e perciò, oltre ch'io non havessi saputo, né anco ho voluto provar-
mi
di fare meglio, e per non fare peggio servirmi più tosto della
tradottione di costui. Questo dunque è Amore fuggitivo di Moscho,
che così pose egli nome a' suoi versi, e fatto volgare dallo Alamani:
Vener il figlio Amor cercando giva,
E chiamando dicea per ogni riva.
A chi m'insegna Amor da me fuggito
Dono un bascio in mercede, e a chi sia ardito
Di rimenarlo a me prometto, e giuro
Ch'assai più gli darò d'un bascio puro.
Ha tai segni il fanciullo, e tali arnesi,
Ch'al suo primo apparir saran palesi.
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p. CIIIIv