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Thyrsi » Cartari, Vincenzo Le immagini dei Dei - p. CXVIv

Cartari, Vincenzo

Le immagini con la spositione dei Dei degli antichi


fosse avenuto. Della quale cosa Pausania si fa beffe, né la vuole cre-
dere, dicendo che troppo sciocca cosa sarebbe pensare che si facesse ma-
le alcuno a Venere per fare una sua statoa di cedro, come era questa
della quale ragioniamo, e metterle i Zeppi ai piedi. E parmi dire
molto bene, perché né per dispregio facevano gli antichi le statoe dei
Dei, né per vendetta che di quelli volessero pigliare, ma per la ri-
verenza che portavano loro, per l'aiuto e favore che da quelli aspet-
tavano in tutte le cose, et alle volte anchora per mostrare nelle sta-
toe di quelli a chi non le sapeva le diverse loro virtù. Onde, come
in alcune altre imagini anchora si pò vedere, non solo a Venere, ma
a degli altri Dei anchora posero gli antichi i Zeppi ai piedi, e non
per dispregio né per vendetta, ma per altre cagioni, le quali so di
havere detto altrove, e perciò qui non le replico, ma ritorno a Ve-
nere. La quale non fu però sempre adorata per lascivi piaceri, ma
per imprese anchora degne e lodate fatte dalle donne, quasi ch'elle
più degli altri siano soggette a questa Dea, e che per ciò di ogni
ben fatto che viene da loro bisogni ringratiarne lei. Essendo i Ro-
mani adunque assediati già nel Campidoglio da' Francesi, tanto era-
no venuti all'ultimo bisogno di tutte le cose, che non havevano pure
con che potessero tirare e movere quelle machine le quali usavano a
icona nota que' tempi in guerra; a che providdero le donne, perché tutte si ta-
gliarono i capelli, e quelli dettero per farne corde. Onde i Roma-
ni, come riferisce Lattantio, liberati poi dallo assedio dedicarono un
icona nota tempio a Venere ove la fecero calva, e così la chiamarono per me-
moria di quello che le donne havevano fatto a beneficio publico. Con-
ciosia che altrimente si faccia Venere sempre con bellissimi capelli
in varie foggie annodati et in diversi modi raccolti, come la de-
scrive Claudiano così dicendo:
Vener all'hor in bel dorato seggio
Stando a compor le vaghe, e bionde chiome,
Havea le Gratie intorno, delle quali
Sparge l'una di nettare soave
I dorati capelli, e quelli l'altra
Distende, e scioglie con l'eburneo dente,


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