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Biblia, Mt » Cartari, Vincenzo Le immagini dei Dei - p. XIIIIr

Cartari, Vincenzo

Le immagini con la spositione dei Dei degli antichi


tura si mutano et invecchiano, e la consideratione loro, perché si
fa con il lume naturale solamente, ha del fosco e dell'oscuro, e per-
ciò l'anima le vede e mira con la faccia barbuta. Ma con l'altra
poi, che è giovane e pulita, l'anima nostra, scorta dal divin lume
tutto chiaro e risplendente, va a rimirare l'eterno Dio, le anime
beate et i celesti giri, le quali cose non si mutano mai, e sempre
servano la bellezza della loro gioventù. Potrebbonsi dire delle al-
tre cose assai dell'anima tirandola a questa imagine dalle due fac-
cie, ma perché hanno un poco troppo dell'oscuro le lascio per hora
e mi riserbo a ragionarne in altro luoco, se forse mi verrà fatto mai
di mettere insieme certa favola dell'anima ch'io già ho raccolta in
icona nota più pezzi. Ritorno dunque a Iano, la imagine del quale fecero gli
antichi anchora con quattro faccie, perché ne fu già trovata una co-
sì fatta Statoa in certo luoco della Thoscana. E mostrava questa
senza alcun dubio che chi la fece tolse Iano per l'anno, il quale ha
quattro faccie perché quattro sono le stagioni che gli fanno muta-
re viso et aspetto, Primavera, Està, Autunno et Inverno.
Le quali dipinsero parimente gli antichi con visi et habiti diversi,
icona nota né alcuno è quasi homai che non sappia in che guisa si faccino, tan-
to sono famigliari a' pennelli de' dipintori; onde vana cosa sarebbe ra-
gionarne, se pur non fosse che ho promesso di porre tutte quelle ima-
gini delle quali trovo fatta mentione da scrittori antichi. Metterò
adunque di queste anchora quella poca dipintura che ne fa Ovidio
quando descrive il regale seggio di Febo, dicendo che vi era
Coronata di fior la Primavera.
La nuda Està cinta di spiche il crine.
L'Autunno tinto i piè d'uve spremute.
E l'Inverno agghiacciato, horrido, e tristo.

Le quali stagioni sono mostrate alle volte anchora in que-
sto modo. Mettesi Venere per la Primavera, Cerere per la Està,
per l'Autunno Bacco, e per l'Inverno talhora Volcano che sta al-
la fucina ardente, e talhora i Venti con Eolo loro Re, perché que-
sti fanno le tempesta che nell'inverno sono più frequenti che negli
altri tempi. Posero anchora sotto i piedi di Iano dodeci altari, per


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