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Indice di Rime

Della Casa, Giovanni

Rime

I. Poi ch'ogni esperta, ogni spedita mano, p. 13
II. Sì cocente penser nel cor mi siede, p. 14
III. Affliger chi per voi la vita piagne p. 15
IV. Amor per lo tuo calle a morte vassi p. 16
V. Gli occhi sereni e 'l dolce sguardo onesto, p. 17
VI. Nel duro assalto, ove feroce e franco p. 18
VII. Io mi vivea d'amara gioia e bene p. 19
VIII. Cura, che di timor ti nutri e cresci, p. 20
IX. Danno (né di tentarlo ho già baldanza) p. 21
X. Dolci son le quadrella ond'Amor punge, p. 22
XI. Sagge, soavi, angeliche parole; p. 23
XII. Il tuo candido fil tosto le amare p. 24
XIII. Fuor di man di tiranno a giusto regno, p. 25
XIV. Cangiai con gran mio duol contrada e parte, p. 26
XV. Quella che del mio mal cura non prende, p. 27
XVI. - Tempo ben fora omai, stolto mio core, p. 28
XVII. Io che l'età solea viver nel fango, p. 29
XVIII. S'io vissi cieco, e grave fallo indegno p. 30
XIX. Sperando, Amor, da te salute in vano, p. 31
XX. Ben foste voi per l'armi e 'l foco elette, p. 32
XXI. Già nel mio duol non pote Amor quetarmi, p. 33
XXII. Né quale ingegno è 'n voi colto e ferace, p. 34
XXIII. Sotto 'l gran fascio de' miei primi danni, p. 35
XXIV. Nessun lieto giamai, né 'n sua ventura p. 36
XXV. Solea per boschi il dì fontana o speco p. 37
XXVI. Mentre fra valli paludose e ime p. 38
XXVII. Gioia e mercede, e non ira e tormento, p. 39
XXVIII. Certo ben son quei due begli occhi degni p. 40
XXIX. Soccorri, Amor, al mio novo periglio; p. 41
XXX. Le chiome d'or, ch'Amor solea mostrarmi p. 42
XXXI. Le bionde chiome, ov'anco intrica e prende p. 43
XXXII. Arsi; e non pur la verde stagion fresca p. 44
XXXIII. Ben veggo io, Tiziano, in forme nove p. 47
XXXIV. Son queste, Amor, le vaghe trecce bionde, p. 48
XXXV. L'altero nido, ov'io sì lieto albergo p. 49
XXXVI. La bella greca, onde 'l pastor ideo p. 50
XXXVII. Or piagni in negra veste, orba e dolente p. 51
XXXVIII. Vago augelletto da le verdi piume, p. 52
XXXIX. Quel vago prigioniero peregrino, p. 53
XL. - Come vago augelletto fuggir sole p. 54
XLI. Ben mi scorgea quel dì crudele stella p. 55
XLII. Già non potrete voi per fuggir lunge, p. 56
XLIII. Vivo mio scoglio e selce alpestra e dura, p. 57
XLIV. Quella che lieta del mortal mio duolo p. 58
XLV. Amor, i' piango, e ben fu rio destino, p. 59
XLVI. Come fuggir per selva ombrosa e folta p. 64
XLVII. Errai gran tempo, e del camino incerto, p. 67
XLVIII. Come splende valor per ch'uom nol fasci p. 72
XLIX. Poco il mondo già mai t'infuse o tinse, p. 73
L. Curi le paci sue chi vede Marte p. 74
LI. Sì lieta avess'io l'alma, e d'ogni parte p. 75
LII. Feroce spirto un tempo ebbi e guerrero, p. 76
LIII. Varchi, Ippocrene il nobil cigno alberga p. 77
LIV. O sonno, o de la queta, umida, ombrosa p. 78
LV. Mendico e nudo piango, e de' miei danni p. 79
LVI. Or pompa e ostro e or fontana ed elce p. 80
LVII. Doglia che vaga donna al cor n'apporte, p. 81
LVIII. Signor mio caro, il mondo avaro e stolto p. 82
LIX. Correggio, che per pro mai né per danno p. 83
LX. S'egli averrà che quel ch'io scrivo o detto p. 84
LXI. Di là, dove per ostro e pompa e oro p. 85
LXII. Già lessi, e or conosco in me, sì come p. 87
LXIII. O dolce selva solitaria, amica p. 88
LXIV. Questa vita mortal, che 'n una o 'n due p. 89
LXV. Le braccia di pietà, ch'io veggio ancora p. 90