Tomo I |
p. 1 |
[Frontespizio] |
p. 1 |
[Epistola dedicatoria di Felice Figliucci] |
p. 2 |
Tavola dei titoli |
p. 6 |
Tavola delle materie |
p. 16 |
Libro primo |
p. 24 |
Al Magnanimo Giuliano de' Medici |
p. 24 |
Si mostra il desiderio de la felicità |
p. 25 |
Si mostra qual sia la via de la felicità |
p. 26 |
Ringratia, et mostra che l'imitatione è meglio che la lettione |
p. 29 |
Dialogo Teologico, tra Iddio, et l'anima |
p. 30 |
Si mostra la legge, et la giustitia |
p. 37 |
Si disputa del furore divino |
p. 39 |
Si scusa la Lunghezza |
p. 49 |
Si tratta dell'indovinare, e divinità dell'anima humana |
p. 50 |
Modo di lodare sanza adulatione |
p. 52 |
Si mostra l'utile de la vita solitaria |
p. 52 |
Si mostra la modestia d'un componitore |
p. 53 |
Lodi delli Interpreti di Platone |
p. 54 |
Esortatione a la Scienza |
p. 56 |
Consolatoria ne la morte d'uno Amico |
p. 57 |
Si mostra che bisogna esser breve ne lo scrivere |
p. 58 |
Mostra che le lode d'un'opera non si contengono ne le parole d'altrui, ma ne la bontà et perfettione de l'opera |
p. 59 |
Qual sia la dritta via di cercare Iddio |
p. 60 |
Qual sia un huomo sapiente e felice |
p. 60 |
Che l'è meglio scrivere cose buone che molte |
p. 61 |
Esortazione a la scienza |
p. 63 |
Invita l'Amico a scrivere |
p. 65 |
Modo di Ringratiare |
p. 67 |
Si mostra l'Amore tra due Amici |
p. 68 |
Lodi d'uno amico, et un ringratiamento |
p. 70 |
Lodi maravigliose d'uno Amico |
p. 71 |
Riprende uno del non havere scritto |
p. 73 |
Come si debba amare uno, et come lodare |
p. 74 |
Lettera faceta, con la quale si invita l'animo al tornare |
p. 77 |
Che li grandi huomini debbono essere apprezzati |
p. 79 |
Quel che si fa per Amore, è più grato che quello che si fa per debito |
p. 79 |
Invita l'Amico a scrivere et riprendelo del non havere scritto |
p. 80 |
Che le lettere tra gli amici sono necessarie |
p. 81 |
Che la perdita del tempo importa assai, et che non si debba volere quello che non si può |
p. 82 |
Quanto sian grate le lettere de gli Amici |
p. 83 |
Che non si dee mai biasimare uno, perché Iddio punisce |
p. 83 |
Che l'huomo è l'anima, e che l'anima è ne l'amato |
p. 85 |
Che l'anima dopo la morte intende più chiaramente, che mentre che ella è nel corpo |
p. 86 |
Contra Averroè che vuole che sia un solo intelletto di tutti gli huomini, provando il contrario |
p. 91 |
Che gli Teologi vegliano, e gli altri sognano |
p. 93 |
Mostra qual sia la verità di Iddio lo splendore la bellezza e l'Amore |
p. 94 |
Che l'Idee (secondo Platone) siano ne la mente divina |
p. 95 |
Si mostra la cagione di peccare la speranza e'l remedio |
p. 100 |
Che coloro che Iddio ha insieme congiunti per costumi, li congiungerà ancora per felicità |
p. 101 |
Che un Legista è più degno che un Sofista |
p. 102 |
Che il praticare è un legittimo termine e fine de l'Amore |
p. 103 |
Che la Medicina ha cura del corpo, la Musica de lo spirito, et la Teologia de l'anima |
p. 105 |
Che non si loda l'amore sanza la religione, né la religione sanza l'amore |
p. 106 |
Insegna a sopportare l'Ingiurie |
p. 106 |
Modo di acquistare costanza contro a la Fortuna |
p. 109 |
Che quella Amicitia è stabile che da Iddio è cagionata |
p. 111 |
Che il furor Poetico vien da Iddio |
p. 114 |
Che si debbe haver cura de la Patria de la famiglia et de gli Amici |
p. 116 |
Qual sia l'humanità |
p. 117 |
Mostra, et loda l'Amor, la Gratia la Fede e l'Amicitia |
p. 118 |
Qual sia la stoltitia e la miseria de gli huomini |
p. 119 |
Si mostra la stoltitia e la miseria de l'huomo |
p. 121 |
De la stoltitia e miseria de l'huomo |
p. 123 |
Esortatione a la modestia e a gli studii |
p. 125 |
In che modo uno amico sia ne l'altro |
p. 126 |
Che la salute d'uno amico viene da l'altro amico |
p. 127 |
Che i sogni de la mattina son veri |
p. 128 |
Quanto possa il desiderio de gli amici |
p. 129 |
Che l'è meglio lodare la benevolenza che l'ingegno |
p. 130 |
Chi siano coloro che l'Amore inganna, et quali no |
p. 131 |
Raccomando uno per esser povero, e degno |
p. 132 |
De l'arroganza de gli huomini nel voler conoscere le cose divine, e che si debba pensare che ogni cosa sia fatta per il meglio |
p. 133 |
De la stoltitia de gli huomini, e qual sia la vera sapienza |
p. 134 |
Lode de la liberalità, e de la Limosina |
p. 135 |
Che niuna virtù è più amabile che la benignità |
p. 137 |
Che un vero amico non ha da star lontano per esser desiderato |
p. 138 |
Qual sia un ricco giusto, e quale uno ingiusto |
p. 140 |
Mostra la bontà e la giustitia d'un legista |
p. 141 |
Mostra la dignità d'un Sacerdote |
p. 142 |
Che non si debbano dare a ciascuno gli ordini sacri |
p. 142 |
Che niuna consonanza più diletta che quella che è tra il cuore e la lingua |
p. 143 |
Qual sia l'ufficio d'un Cittadino |
p. 144 |
Qual sia il viver bene |
p. 146 |
Che li voti non sono da sprezzare |
p. 146 |
Mostra la nobiltà, l'utilità, e l'uso de la medicina |
p. 149 |
Che il tempo si debba spendere parcamente |
p. 154 |
Che un huomo sanza religione è più Infelice che le bestie |
p. 157 |
Risposta a la lettera, ne la quale si esorta a spendere il tempo parcamente |
p. 158 |
Che a niuno che vuole è chiusa la via al ben fare |
p. 160 |
Che l'immitatione è meglio che la lettione |
p. 161 |
Chi sia da essere chiamato vero huomo |
p. 163 |
Si rallegra con uno d'una dignità acquistata |
p. 164 |
Mostra perché a un amico manchi inventione di scrivere |
p. 165 |
Che l'opera nuova piace al suo fattore |
p. 167 |
De la Perseveranza |
p. 168 |
Che gl'è cosa da prudente non desiderare altro che la buona sanità, e la salute de l'animo |
p. 169 |
Si ragiona de la Musica |
p. 169 |
Che felicemente è amato colui che da huomo degno d' Amore è amato |
p. 173 |
Che quella è verissima lode che è degna d'esser lodata |
p. 174 |
Si ragiona de la legge, e de la Giustitia |
p. 174 |
Si disputa de l'Anima |
p. 178 |
Consolatoria ne la morte d'uno Amico |
p. 180 |
Se mostra quali sieno le parti d'un legittimo e buono legista |
p. 182 |
Che presto s'acquista quello che grandemente si desidera |
p. 183 |
Che più tosto deviamo sequitare le fonti che i rivi |
p. 183 |
Che il Peripatetico non domanda denari come filosofo, ma come huomo |
p. 185 |
Raccomandatitia per uno giusto, innocente e dotto, e già stato in prospera fortuna |
p. 185 |
In che modo si debbe lodare ciascuno |
p. 186 |
Non si parla d'Amore bene sanza Amore |
p. 187 |
Documenti per la memoria |
p. 188 |
Diffinitione de le virtù, officio, e fine |
p. 190 |
Si mostra la natura de l'anima, e l'officio suo, e de le lodi de l'historia |
p. 192 |
Mostra tre guide de la nostra vita, e qual sia un ottimo modo di vivere |
p. 195 |
Modo di parlare, di impugnare, di lodare, e di vituperare |
p. 196 |
Che la cognitione, e la riverenza di se stesso è la miglior cosa che sia |
p. 199 |
Se parla de la divinità de l'anima |
p. 201 |
Consolatoria ne la morte d'uno |
p. 203 |
Contra li bugiardi e maldicenti |
p. 203 |
Contra li bugiardi e maldicenti |
p. 204 |
Si mostra che cosa sia a la felicità che l'ha li gradi, e che l'è eterna |
p. 206 |
Oratione a Iddio Theologica |
p. 218 |
Che ci doviamo solamente fidare in Dio et quello servire |
p. 223 |
Quale debba essere l'immitatione |
p. 224 |
Che spesse volte una breve lode è grande |
p. 225 |
Chi favorisce a buon fine favorisce a se stesso |
p. 225 |
Qual sia una domanda e una raccomandatione giusta |
p. 225 |
Breve ammaestramento a un Vescovo |
p. 226 |
Lode Oratoria, Morale, Dialetica, et Teologica de la filosofia |
p. 227 |
Avviso de la gratia d'un Giubileo |
p. 235 |
Ringratiamento |
p. 235 |
Mostra l'utilità de la vita otiosa |
p. 236 |
De la Perseveranza |
p. 238 |
Che l'infirmità de l'animo possono solamente esser curate da un medico divino |
p. 240 |
Onde nasca il correspondente amore |
p. 241 |
Che la vera Poesia vien da Iddio, e a Iddio deve tornare |
p. 243 |
Che le cose sue si debbon mandare a gli suoi |
p. 244 |
Libro secondo |
p. 245 |
Al invittissimo, dottissimo, e clementissimo signore l'illustrissimo sig. duca d'Urbino Federigo da Montefeltro |
p. 245 |
Cinque Quistioni de la Mente. La prima, se il suo moto è a qualche certo fine indrizzato o no, la seconda, se il fine del suo movimento è il moto o lo stato, la terza, se l'è cosa particolare o universale, la quarta, se ella può mai conseguire il desiderato fine, la quinta, se poi che ha il fine acquistato, mai d'indi si parte |
p. 246 |
Che un natural moto di ciascuna spetie perché da un determinato ordine è guidato, da un determinato principio si cagiona e a un determinato fine indrizzarsi si conosce |
p. 247 |
Che l'ordinatissimo moto del Mondo, è a un determinato fine de la divina providenza indrizzato |
p. 248 |
Che termini habbia il moto de gli Elementi, de le Piante, e de i Bruti |
p. 249 |
Cinque quistioni del moto de la Mente |
p. 250 |
Che il moto de la mente risguarda a un determinato fine |
p. 250 |
Che il fine del movimento intellettuale non è il moto, ma lo stato |
p. 251 |
Che l'obietto, e'l fine de la mente, è l'universo, il vero, e'l Buono |
p. 253 |
Che l'origine e'l fine de l'animo è solo l'infinito vero, e l'infinito bene |
p. 255 |
Che l'animo può a qualche tempo conseguire il suo desiderato fine e'l suo bene |
p. 257 |
Che la mente può conseguire il desiderato fine più che il senso |
p. 262 |
Che l'animo immortale è sempre nel mortal corpo misero |
p. 263 |
Che l'huomo quanto difficilmente fuor del suo naturale habito la felicità segue, tanto facilmente nel suo naturale habito ritornato la medesima consegue |
p. 265 |
Che la mente poi che ha acquistata la beatitudine non la perde per tempo alcuno |
p. 269 |
Che sopra il senso e l'Intelletto, sopra il sensibile l'intelligibile, sopra le nostre menti sono altre menti, e sopra le forme corporali sono le forme incorporali |
p. 270 |
Che la mente è sempiterna perché ella per conseguire le cose eterne usa il raggio di sopra ricevuto |
p. 273 |
Che la mente col raggio di Dio in lei reflesso intende le cose create e co'l raggio diritto intende il Creatore |
p. 274 |
Che Iddio vede e governa ogni cosa |
p. 279 |
Che gli elementi si muovono mobilmente, le sfere celesti si muovono stabilmente, l'anime stanno mobilmente, gli Angeli stanno stabilmente, Iddio è lo stato istesso |
p. 283 |
Che la forma corporea si divide, et è mossa da altri, l'anima rationale non si divide, ma da se stessa si muove: l'angelo non si divide e non si muove, ma d'altronde è ripieno, e che Iddio è una pienezza semplice e immensa |
p. 289 |
Breve raccolta de la Teologia Platonica di Marsilio Ficino |
p. 294 |
Del Rapimento di Paolo al terzo Cielo, e de l'immortalità de l'animo |
p. 317 |
Dialogo tra Pavolo, e la mente di Marsilio |
p. 318 |
Argomento sopra la Teologia Platonica di Marsilio Ficino |
p. 344 |
Che quale è l'amore tal'è la Amicitia |
p. 372 |
Quel, che sia il lume nel corpo del Mondo nel anima, nel Angelo, in Dio |
p. 376 |
Libro terzo |
p. 389 |
Esortazione alla guerra contra i Barbari |
p. 389 |
Che la prosperità humana e salace |
p. 392 |
Che la prosa si debba con poetici modi, e numeri adoniare |
p. 397 |
Che solamente quello non perde mai persona alcuna a lui cara, al quale tutte son cari per amor di colui che mai non si perde |
p. 400 |
Che le male lingue si debbano disprezzare |
p. 401 |
Che le male lingue si debbono disprezzare |
p. 403 |
Congratulatione d'un Magistrato ricevuto |
p. 403 |
Che la melodia non è soave sanza un amico soavissimo |
p. 404 |
Che la verità con la sua potenza più tosto che con altra si difende |
p. 404 |
Che Venere vince Marte, e Giove Saturno |
p. 405 |
Che quello è felice, che de la sua sorte è contento |
p. 407 |
Qual sia la virtù d'un legittimo Cittadino |
p. 408 |
Qual sia una vera lode de la lode |
p. 409 |
Che niente in terra si possieda più pretioso che l'huomo |
p. 411 |
Qual sia l'ornamento del convito terreno, lo splendore del Celeste, e la beatitudine del sopra celeste |
p. 411 |
Che un huomo prudente non disprezza alcuno, come inutile |
p. 414 |
Che a gl'animi tristi son tutte le cose contrarie |
p. 415 |
Che le gratie e le Muse vengono da Iddio, e a Dio si debbono referire |
p. 417 |
Chi non può veramente a se stesso piacere chi dispiace a la verità. Nè veramente i beni rallegrarsi, chi nel amarli lo stesso bene disprezza, onde tutti i beni vengono |
p. 417 |
Che niuno è felice se non colui che veramente si rallegra, e niuno veramente si rallegra, se non chi de la verità si rallegra |
p. 419 |
Che quello che ama la eterna forma, tanto facilmente Almeno, e tanto securamente se la gode, quanto Difficilmente, e con paura quello che ama la temporale |
p. 420 |
Che Iddio ai buoni tutte le cose converte in bene |
p. 423 |
Che i mali non vengono proprio dalle stelle, ma per difetto, o di materia, o di consiglio |
p. 423 |
Che le lodi di tutte le cose si debbono referire a Iddio principio d'ogni cosa, e fine |
p. 425 |
Che niuno ascende a Iddio senno colui, nel quale Iddio in un certo modo discende |
p. 427 |
Che il vulgo si pasce di baie |
p. 428 |
Che la vera Amicitia è quella che da una vera religione procede |
p. 429 |
Che la religione è fondata in povertà |
p. 429 |
Che misero è colui, che da le cose future esterne depende |
p. 430 |
Che colui che segue ogni cosa, niente consegue |
p. 432 |
In che modo si ponisca l'invidia, o vero si mitighi, o vero si svella, e stirpi |
p. 433 |
Che si debbe havere pochi amici |
p. 434 |
Che i benefici mal posti son da essere stimati cose mal fatte |
p. 434 |
Ironia contra i nimici de i filosofi |
p. 436 |
Che le sue cose di debbono mandar a' suoi |
p. 438 |
Che si debba far bene ad uno amico benché non voglia |
p. 438 |
Che quando il fondamento è debole, tutto quello che sopra ci si edifica cade, e ruina |
p. 439 |
Che dove la Charità è servente, quivi luce Iddio, quivi la gratia risplende |
p. 440 |
Che tutti i beni del mondo a colui son tristi, che nel mondo immondo si vive |
p. 441 |
Che quello che gratiosamente si riceve, gratiosamente si debba dare |
p. 444 |
De la sufficienza, del fine, de la forma, de la materia, del modo, del condimento, e de la autorità del convito |
p. 444 |
Che niuno humano piacere è più sufficiente, che il Convito |
p. 445 |
Quanto sia grato l'aspetto de l'amico, quanto necessario, quanto volontario l'Amore |
p. 450 |
Che l'huomo è un Lupo verso l'altro huomo, e non un huomo |
p. 453 |
Che Iddio non diede mai ad alcuno tutte le cose |
p. 453 |
Modo di Imparare, e di Parlare |
p. 454 |
Che il cercare di vendicarti niente altro è che il recevere di nuovo ingiuria |
p. 456 |
Che colui, che molte cose incomincia a fare, molto erra |
p. 457 |
Che colui che non satisfa mai a l'arte, al qual sempre satisfa l'artificio |
p. 457 |
Che l'amore è uno unico custode de la vita, ma se vuoi essere amato, ama |
p. 458 |
Che la perdita dei denari par cosa grave, e degli huomini gravissima |
p. 459 |
Che poco a colui si debba credere, che troppo crede |
p. 460 |
Degli Officii |
p. 461 |
Che colui non cade per questo al basso, che essendo in grandezza posto, sottilmente, e clementemente le cose basse risguarda |
p. 465 |
Che doppo la facilità del vitio segue la difficultà de la vita, e doppo la difficultà de la virtù la facilità de la vita |
p. 467 |
Sì come la bellezza per sua natura crea l'Amore, così l'amore con l'oppinione recrea la bellezza |
p. 469 |
Che agli huomini pietosi s'appartengono cose pietose |
p. 471 |
Che agli huomini pietosi s'appartengono cose pietose |
p. 471 |
Che se noi chiaramente vedessemo, quanto brutto e infermo sia un tristo e depravato animo, non peccaremo |
p. 472 |
Che niente è più brutto di colui, appresso il quale fuor che l'animo tutte le cose con belle |
p. 473 |
Che la buona fortuna a i tristi è cattiva, e a i buoni la trista fortuna è buona |
p. 475 |
Che l'animo, non sempre de le cose mortale percioché egli cerca le cose eterne |
p. 479 |
Che quelle cose che veramente son buone, quanto son maggiori tanto son megliori |
p. 481 |
Che non possono in quella cosa più cose fermamente congiugnersi, che in se è mutabile e diversa |
p. 482 |
Che Cupido più persuade tacendo, che Mercurio orando e Febo cantando |
p. 484 |
Libro quarto |
p. 486 |
Che colui che potesse vedere, da quanti mali e dentro e fuore siamo offesi, nono havrebbe invidia ad alcuno |
p. 486 |
Che quando a la ragione, e dal consiglio si ha satisfatto a ciascuno si debbe pensare de haver satisfatto |
p. 488 |
Che invano fa colui, che non fa per se stesso |
p. 490 |
Che la Medicina de i mondani mali è il culto del celeste Iddio |
p. 490 |
Che noi doviamo considerare non quel che altri dà, ma con quale animo |
p. 492 |
Che quanto gl'è cosa brutta amare i denari, tanto è cosa honesta amare gli huomini, tanto ancora necessaria, e buona amare Iddio |
p. 494 |
Che tutte le cose che si ricevono, son tali, quale è colui che le riceve |
p. 495 |
Che tutte le cose del mondo sono con discordia composte, e che tutte le cose sono a le lor contradici opposte |
p. 496 |
Per mutare in meglio la sorte, bisogna migliorare la figura de l'anima |
p. 498 |
Oratione per ricuperare il lume de gl'occhi |
p. 499 |
Che si debbe fare cosa honesta, perché piace, e ci debbe piacere, accioché potiamo piacere a Iddio |
p. 502 |
Che niente è più mirabile, e più amabile che la Dottrina congiunta con la prudenza |
p. 504 |
Che in tutte le cose si debbe pigliar consiglio da una persona esperta |
p. 515 |
Che gli è più utile sopportare l'infirmità bene, che la sanità male |
p. 516 |
Che colui che una volta ha dato se stesso, ogni cosa ha donato |
p. 517 |
D'una Platonica natura d'un filosofo, de la sua institutione e delle sue operationi |
p. 518 |
De la vita di Platone |
p. 523 |
Che quanto gli Astronomi misurano, tanto gl'Astrologi mentono |
p. 547 |
Allhora assai si raccomanda uno quando si mostra esser di colui, al quale si raccomanda |
p. 548 |
Quanto simili siano gli affetti di due, che s'amino |
p. 548 |
Littera amatoria, ne la quale mostra i simili affetti di due amanti |
p. 550 |
Che niente è più infermo che l'Amore humano, niente più stabile che'l divino |
p. 552 |
Che in vano pensiamo che le cose per se non sufficienti, ci contentino |
p. 553 |
Che un subbito trapassare da un poco lume ad un grande, e da un grande ad un piccolo, impedisce la vista |
p. 554 |
Che l'animo è immortale, e perché essendo egli divino, spesso non di meno vive a guisa di bestia |
p. 560 |
Che colui solo ogni cosa possiede che da niuno fuor che da Iddio è posseduto |
p. 564 |
Che quando il fatto impugnare ci sforziamo, allhora l'espugniamo |
p. 565 |
Che colui ha molti servi, che a molti serve |
p. 566 |
Che tra gli huomini una vera Amicitia non può nascere, se non con l'aiuto di Iddio |
p. 567 |
De la vera Amicitia |
p. 568 |
Che la fortuna non può far bene ai tristi, né male ai buoni |
p. 571 |
Lode del matrimonio |
p. 572 |
Che la filosofia genera la sapienza e la sapienza partorisce la felicità |
p. 576 |
Che a colui, al quale le cose salutifere dispiacciono, non è sano |
p. 578 |
Disputatione contra il giuditio de gli Astrologi |
p. 580 |
Proemio di Marsilio Ficino, sopra la sua operetta de la vita di Platone |
p. 583 |
Che gli amici si amano benché siano lontani |
p. 584 |
Libro quinto |
p. 586 |
Proemio |
p. 586 |
Che le leggi sono divine, e che la fede si conferma con la scienza |
p. 586 |
Che niente di proprio quivi essere puote, dove è un comune animo |
p. 588 |
Che si debbe parlar brevemente, ma non brevemente pensare e amare |
p. 589 |
Che li Sacerdoti e i filosofi debbino piamente parlare e credere |
p. 590 |
Che ne li mali non si truova refugio alcuno se non al sommo bene |
p. 590 |
Che Iddio non ha creato gli huomini per cose piccole, ma per grandi |
p. 594 |
Che niuno incontinente sapiente esser puote |
p. 595 |
Scusa di scrivere spesso |
p. 599 |
Che la solitudine a li filosofi non suole la mente occupare, ma incitare e svegliare |
p. 599 |
Che ai tristi non è concessa la sapienza |
p. 600 |
Che si debbe sempre tenere il mezo |
p. 601 |
Che niuno più commodo remedio nei mali si ritruova, che la patienza |
p. 603 |
Che solo il Tempio di Minerva gli huomini dalle procelle de la fortuna defende |
p. 606 |
Che la vera Amicitia non ha bisogno di estrinseche demonstrationi |
p. 607 |
Coloro, che male usano le muse, non mele, ma fiele dal fonte loro portano |
p. 609 |
Che noi mai cose contrarie non patiamo se non quando male le patiamo |
p. 611 |
Che l'amicitia perfetta di parole e di lettere non ha bisogno |
p. 612 |
Che meritamente a colui manca ogni interno bene, al quale manca Iddio, che è ogni bene |
p. 613 |
Essendo Iddio lo stesso Amore, qualunque sanza Iddio qualche cosa cerca amare, sanza Amore cerca amare |
p. 614 |
Che colui solamente felicemente sigoreggia, che a coloro che vogliono signoreggia |
p. 615 |
Che gli huomini Egregii sono dal vulgo reprovati, e da Iddio approvati, appresso al quale è la gratitudine e la libertà |
p. 616 |
Che la filosofia non insegna, anzi vieta il vivere e'l praticare co i Principi |
p. 618 |
Che colui mai nel lodare e nel amare non si inganna, che nel lodare e nel amare ha Iddio per legge |
p. 621 |
La fede genera la speranza, la speranza la charità, l'ardor de la charità ne arreca la chiarezza de l'intelligenza |
p. 622 |
Che niente è più infermo dell'humano Amore niente più fermo del divino |
p. 623 |
Qual sia il vero Amore e la vera Servitù |
p. 625 |
Epistola in nome de la Verità, de la institutione del Principe |
p. 626 |
Allhora rallegrar ci doviamo con un huomo che una degnità habbi acquistato, quando di quella degno si mostra |
p. 634 |
Che la Verità fa doventare un huomo degno de la dignità |
p. 636 |
Fa il tutto chi col dolce l'util meschia |
p. 636 |
Che tra gli Amici non bisognano lettere |
p. 637 |
Niuno maggiore carità dimostra, che quando mette la vita per li suoi amici |
p. 638 |
Chi sia felice, e che nel mondo non è male |
p. 639 |
Che noi peggio ci portiamo ne le cose prospere che ne le contrarie |
p. 640 |
Scusatione di non havere scritto |
p. 643 |
Ch'egli è meglio il dar cose superflue, che il negare le debite |
p. 644 |
Che la Gratia naturale più persuade che una acquistata eloquenza, e l'humanità più vince che la Violenza |
p. 644 |
Escusatione di haver reso tardi un libro |
p. 645 |
Scusatione di non haver scritto, e Raccomandatione |
p. 646 |
De la Patienza |
p. 647 |
De la Patienza |
p. 650 |
Niente è più necessario, e più volontario che l'Amore |
p. 651 |
Scusatione di haver risposto tardi |
p. 652 |
Che non si debbono giudicare le cose divine per le humane, ma le humane per le divine |
p. 653 |
Che la scorza non nutrisce, ma la medolla |
p. 654 |
Ammaestramenti di ordinare la vita sua per vincere il fato |
p. 655 |
Il Cielo ci promette i beni, e la virtù ce li dà |
p. 658 |
De la salute de i filosofi, innanzi l'avvenimento di Christo |
p. 658 |
Esortatione al rispondere |
p. 660 |
Solo felice è colui, che veramente si rallegra. Solo colui veramente si rallegra, che de la verità sola si rallegra |
p. 660 |
Una demonstratione d'un bel corpo e d'una bella mente |
p. 661 |
Tomo II |
p. 664 |
[Frontespizio] |
p. 664 |
Tavola delle materie |
p. 665 |
Libro sesto |
p. 677 |
Oratione, del gregge Christiano a Papa Sisto. Ne la quale gli persuade, che dica a le sue Pecore: «Iddio vi dia pace» |
p. 677 |
Esortatione a l'andare in Villa |
p. 686 |
Chi ama ardentemente, niente fuor che l'amato riceve |
p. 687 |
Non è cosa sicura accusare i Principi, né giusto accusar la fortuna |
p. 688 |
Tra i mali colui è manco offeso, che di Iddio si cura |
p. 689 |
Allhora solamente doviamo noi stessi approvare quando da coloro che provatissimi sono siamo approvati |
p. 691 |
Che la verità si deve sempre dire, e ascoltare |
p. 691 |
Che si debbono conoscere le cose, per conoscere se stesso e se stesso per conoscere Iddio |
p. 692 |
Che lo Spirito dove vuole spira |
p. 693 |
In che modo si debbono pescare gli huomini |
p. 699 |
Che spesso si levano del fango quelli che ci toglieno l'utilità |
p. 701 |
Che niente è de l'humana volontà più occulto |
p. 702 |
Al Reverendissimo Signor mio. Il Cardinale d'Aragona, figliuolo del Serenissimo Re Ferdinando |
p. 704 |
Oracolo del Re Alfonso, al Re Ferdinando, tra loro prima in lingua Inglese pronuntiato, e dipoi da Marsilio Ficino in più piacevol lingua tradotto |
p. 705 |
Modo di ringratiare |
p. 715 |
Quello che volentieri si riceve, volentieri si debbe rendere |
p. 716 |
Raccomandatione |
p. 717 |
Mostra come al Bembo amico diventasse |
p. 717 |
Ringratiatoria |
p. 719 |
Chi dà per cose parole, dà foglie per frutti |
p. 719 |
Riprensione del mal vivere, e qual siala buona vita |
p. 720 |
Che colui con armonia non è composto, che de l'armonia non si diletta |
p. 722 |
Che un maldicente altrimenti offender non ti puote, che facendoti similmente maledico doventare |
p. 724 |
Che cosa sia la verità, e il vivere felice |
p. 726 |
Qual vita debbano fare gli huomini, e che si debbe attendere a la religione |
p. 727 |
Lode d'uno amico virtuoso, e esortatione al seguitare |
p. 728 |
Si lamenta del mal vivere de' suoi tempi |
p. 730 |
Assimiglianza Orfica del Sole, a Iddio a dichiaratione de l'Idee |
p. 731 |
Che l'è meglio stare fuor de la patria, che vederla mal condotta |
p. 736 |
Epistola amorevole |
p. 737 |
Congratulatoria d'un Magistrato ricevuto |
p. 738 |
Non è commune padre, chi non ha commune cura de i figliuoli suoi |
p. 740 |
Raccomandatitia per uno amico |
p. 741 |
Raccomandatione per un amico |
p. 742 |
Che l'aiuto viene da Iddio in tutti gli nostri mali |
p. 744 |
Che'l furore amoroso è più degno di tutti gli altri |
p. 745 |
È conveniente che chi honora Iddio, a li suoi oracoli sia presente |
p. 747 |
Istitutione filosofica d'un Principe |
p. 747 |
Che Iddio leva l'influsso de le stelle |
p. 751 |
Come si debbia amare uno amico |
p. 752 |
Che si debbe usar gran diligenza nel maritare le figliuole |
p. 752 |
Che a gli huomini grandi si convengono cose grandi |
p. 754 |
L'ombra segue il corpo di cui è ombra |
p. 755 |
Raccomandatione, e ammaestramento d'un cittadino |
p. 756 |
Raccomandazione d'un amico |
p. 758 |
Ammonitione al buon vivere |
p. 760 |
Che a l'amore si deve con la fede e non con le parole rispondere |
p. 763 |
In vano scrive colui che in modo scrive che da niuno è inteso |
p. 763 |
Quanto fia questo mondo immondo, quanto falso, e fallace |
p. 765 |
Finge Fiorenza congratularsi con Dante, il quale per pietosa opera di Christofano Landino sia risuscitato, coronato, e a la sua patria restituito |
p. 775 |
Libro settimo |
p. 778 |
Proemio |
p. 778 |
Al Lettore |
p. 779 |
Che la sapienza vien solo da Iddio |
p. 779 |
Dove è maggior sapienza, quivi più brevi parole esser debbono |
p. 782 |
Con le lettere qualche volta, ma con l'animo mai non doviamo gli Amici abbandonare |
p. 783 |
Che non si debba troppo amar se stesso |
p. 784 |
Qual sia l'ottimo genere di vivere |
p. 785 |
Che gli studii de l'Agricultura e de le littere si cogiungono felicemente insieme |
p. 785 |
Invitatione a l'andare in Villa |
p. 787 |
Che l'Amicitia tra gli pari è libera |
p. 788 |
De le tre gratie e del Genio |
p. 791 |
Apologo nel qual si mostra, che il divino genere solo di cibo divino si pasce e cresce |
p. 795 |
Che la leggie divina dal cielo esser fatta non puote, ma sì bene forse esser significata |
p. 802 |
Che la filosofia e la religione sono sorelle |
p. 815 |
A M. Febo Capello |
p. 818 |
Al Honoratissimo M. Febo Capello |
p. 818 |
Che la disciplina Platonica è cosa pia e buona |
p. 819 |
A Federigo Illustrissimo Duca d'Urbino Apologo. Nel qual dimostra quanto egli meriti ogni grandezza |
p. 820 |
Al Illustrissimo et Eccellentissimo Federigo Duca D'Urbino |
p. 821 |
Che i tristi non debbano toccare le cose sacre |
p. 822 |
La salute è solo in Dio |
p. 823 |
Che noi tanto lodar noi stessi possiamo, quanto da gli lodati huomini lodati siamo |
p. 823 |
Scusatione di non havere scritto |
p. 824 |
Che il giuditio ne le natività è fallace |
p. 826 |
Che mentre che le cose divine ad altrui si mandano, non si perdono |
p. 827 |
Raccomandatione d'un amico |
p. 828 |
In che cosa la disciplina Platonica superi la Peripatetica |
p. 830 |
Domanda de i libri, e saluta |
p. 831 |
Domanda de i libri efficace |
p. 831 |
Che un huomo infaccendato non si debbe interrompere |
p. 832 |
Che non sono amici quelli che non dependono l'uno da l'altro |
p. 833 |
La solitudine è necessaria a i litterati |
p. 833 |
Non si amano tra loro veramente quelli che di loro continuamente non pensano |
p. 834 |
Che tutti i dolori nascono da l'amore de le cose corporee |
p. 835 |
Espositione allegorica del secol d'oro, e de gli altri |
p. 837 |
Che di tutte le cose è lo scambiamento |
p. 838 |
Si disputa de l'Amore |
p. 839 |
Prega che gli sia reso il suo Platone tradotto |
p. 842 |
Che la charità più tosto che la scienza in Dio ci trasforma |
p. 843 |
Libro ottavo |
p. 846 |
Proemio |
p. 846 |
Ringratiamento |
p. 847 |
Che l'Amore non pate lontananza |
p. 848 |
Proemio sopra gli Apologi |
p. 848 |
Scusatione del non haver risposto |
p. 849 |
Come ciascuno habbi un Angelo in custodia |
p. 850 |
A M. Sebastiano Baduero, et a M. Bernardino Bembo Oratori al sommo Pontefice |
p. 852 |
Concordia di Moisè e di Platone |
p. 852 |
Confirmatione de i christiani per mezzo de le oppinioni, e de la vita di Socrate |
p. 857 |
Lode d'un Principe |
p. 860 |
Scusatione di non haver obbedito |
p. 860 |
Raccomandatione |
p. 861 |
Lode de la Charità |
p. 861 |
Che da un Amico non si deve ricercare quello che non ha |
p. 863 |
Raccomanda i libri di Platone |
p. 863 |
Scusatione di non haver risposto |
p. 864 |
Al Reverendissimo M. Marsilio Ficino Platonico |
p. 864 |
Che la divina providenza ha ordinato che le cose antiche si rinuovino |
p. 866 |
A M. Francesco Bandini |
p. 870 |
Scusa del non havere scritto |
p. 870 |
Che cosa siano i Profeti e gli interpreti de i Profeti |
p. 871 |
Al Reverendo Signor mio il Cardinale di S. Marco, Marco Vinitiano |
p. 875 |
Che i parenti e domestici gli fanno danno |
p. 875 |
Al Reverendo Signor mio il Cardinale di S. Marco |
p. 876 |
Al Costumatissimo e Virtuosissimo M. Braccio Martelli |
p. 878 |
Scusatione del silentio |
p. 888 |
Scusatione de lo scriver breve |
p. 889 |
Raccomandatione |
p. 889 |
Che cosa sia felicità |
p. 890 |
A M. Bernardo Bembo Vinitiano |
p. 891 |
Raccomandatione d'un filosofo |
p. 892 |
Che la fortuna è molto contraria a le virtù |
p. 896 |
Scusatione del non havere scritto |
p. 897 |
Del medesimo |
p. 898 |
Che si deve donare anchora a gli ingrati |
p. 898 |
Scusa di non poter andare a visitare uno |
p. 899 |
Molte cose che le stelle significano, i demoni ci persuadono, e noi facciamo |
p. 900 |
Consolatoria ne la morte d'un figliuolo |
p. 901 |
Che lo studio de le ricchezze e de le dignità nuoce assai a lo studio de le littere |
p. 902 |
Che colui merita sopra ogn'altro essere lodato che per tutto'l mondo cerca la sapienza |
p. 903 |
Ringratiamento, congratulazione, e raccomandatione |
p. 905 |
Che la cognitione de la divinità de l'anima è sopra ogni cosa necessaria |
p. 905 |
Che la filosofia Platonica, come sacra, si deve leggiere ne le cose sacre |
p. 907 |
Si fa uno amico |
p. 910 |
Esortatione al dover difendere una cosa giusta |
p. 911 |
Raccomandatione d'un amico appresso di un Re |
p. 912 |
Per qual cagione i grandi huomini a grandi pericoli siano suggietti |
p. 912 |
Al Reverendo M. Probo. Commessario del Papa |
p. 915 |
Giocosa, che egli non salutò chi salutar deveva |
p. 916 |
Lode d'un Principe |
p. 917 |
In che modo che gli amici anchor tacendo insieme ragionino |
p. 918 |
Consolatoria, de la perdita d'una casa, e de i libri per il fuoco |
p. 919 |
Raccomandatione |
p. 920 |
Ringraziamento, e raccomandatione |
p. 920 |
Che niente più le littere impedisce che l'ambitione civile |
p. 921 |
Pochi congiungono le facende publiche con lo studio de le littere |
p. 922 |
Qui solo si vive, dove con l'intelletto si vive |
p. 924 |
Libro nono |
p. 925 |
Proemio |
p. 925 |
Descrittione d'una villa Salutifera |
p. 926 |
Consolatoria ne la morte de gli Amici |
p. 928 |
Positione de gli aspetti de i Pianeti che a l'ingegno giovano |
p. 929 |
Littera faceta, e le cagioni de le facetie |
p. 931 |
Che un amico è ne l'altro. Escusatione di non esser andato a ritrovare uno |
p. 932 |
Proemio in Teofrasto de l'anima |
p. 934 |
Proemio sopra Iamblico |
p. 936 |
Proemio in Proculo et in Porfirio |
p. 937 |
Proemio in Sinesio, e Psello |
p. 938 |
Lode d'uno stile |
p. 939 |
De le due vie de la felicità, e numero de i libri composti |
p. 940 |
Raccomandatione |
p. 942 |
De lo stil Poetico ne gli Aforismi di Hippocrate |
p. 943 |
Pronostico sopra il suo libro de la virtù longa |
p. 944 |
Natività di Marsilio |
p. 945 |
Raccomandatione d'un huomo dotto |
p. 946 |
Littera faceta, e ringratiatoria |
p. 948 |
A M. Tideo Procuratore del Re d'Ungheria |
p. 950 |
Littera faceta, contra uno che lungamente ha taciuto |
p. 950 |
Sopra il suo libro de la vita |
p. 951 |
Sopra il suo libro de la vita |
p. 952 |
Libro decimo |
p. 953 |
Proemio sopra il decimo et undecimo Libro |
p. 953 |
Sopra il suo libro de la vita |
p. 954 |
Sopra il medesimo |
p. 954 |
Faceta |
p. 955 |
De la Charità, e raccomandatione |
p. 956 |
Raccomandacione d'una causa a un legista |
p. 957 |
De l'Amore e de la Amicitia e raccomandatione d'un Amico |
p. 957 |
De la Amicitia e de la immortalità de l'anima |
p. 959 |
De i Demoni, e raccomandatione de le sue cose |
p. 960 |
Quali siano i figliuoli del Sole |
p. 961 |
Raccomandatione d'un litterato, ad un altro |
p. 962 |
Ringraziamento |
p. 962 |
Che un libro deve essere approvato quando è approvato da i dotti |
p. 964 |
Come si deve adorare Iddio |
p. 965 |
Oratione da fare ogni giorno |
p. 966 |
Al Reverendissimo Monsignor mio Francesco Soderino Vescovo di Volterra |
p. 967 |
Ringratiamento |
p. 968 |
Lode de la diligenza d'uno |
p. 969 |
Dimostratione d'un grande Amore |
p. 970 |
Scusatione di non haver risposto presto |
p. 970 |
Raccomandatione di se stesso |
p. 971 |
Scusatione |
p. 973 |
Del fato, e de la Fortuna, e del Demone di ciascuno |
p. 973 |
Al Reverendo Monsignor mio Francesco Soderino Vescovo di Volterra |
p. 975 |
Ringratiamento |
p. 976 |
De l'adoratione |
p. 976 |
Proemio sopra il libro detto l'Huomo |
p. 980 |
Per quali parti del Cielo l'anime discendano, et ascendano |
p. 981 |
Che la cura amorosa, è sicura |
p. 983 |
Del Fato e de le Stelle |
p. 985 |
Congratulatoria, e de la concordia de i Pianeti |
p. 986 |
Ringratiamento |
p. 986 |
In che modo Mercurio, che è il più piccolo pianeta significhi la sapienza che è maggiore di tutte le virtù |
p. 987 |
Che Pallade Giunone e Venere significano la vita contemplativa, la attiva, e la voluttuosa |
p. 988 |
Congratulatoria |
p. 989 |
Proemio sopra gli Apologi del piacere |
p. 990 |
Libro undecimo |
p. 1001 |
Sopra un dono d'un Calice d'argento |
p. 1001 |
Risposta sopra il dono del Calice d'argento |
p. 1002 |
In che modo che uno sotto perdona d'altri a una cosa pensando a se stesso risponda |
p. 1003 |
Domanda una gratia |
p. 1005 |
Scusatione di non haver scritto |
p. 1005 |
Per certi gioveni mandati da Svevia a l'Accademia |
p. 1006 |
De le quattro spetie del furor divino, e le lodi di Lorenzo de i Medici |
p. 1007 |
Lodi d'un morto |
p. 1010 |
Proemio sopra l'istitutioni Platoniche |
p. 1011 |
Ringratiamento |
p. 1012 |
Che gli ingegni filosofici vanno a Christo per Platone, come ad Agustino avvenne |
p. 1013 |
Raccomandatione |
p. 1014 |
Raccomandatione |
p. 1015 |
Ringratiamento, e prodigii ne la morte d'un Principe |
p. 1015 |
Ringratiamento |
p. 1017 |
Cagione de' prodigii, che ne la morte d'un Principe avengono |
p. 1017 |
Lode d'un legittimo Principe |
p. 1019 |
Contro l'Astrologia |
p. 1021 |
Che l'oppinioni non si devono temerariamente palesare |
p. 1023 |
Catalogo de i suoi amici e auditori |
p. 1027 |
Proemio sopra il compendio di Proculo |
p. 1030 |
Compendio di Proculo sopra la Republica di Platone cavato da Marsilio Ficino |
p. 1031 |
Che la filosofia non si congiugne con la fortuna e con le ricchezze |
p. 1047 |
Dove è molta fortuna, quivi è poca sapienza, e così per il contrario |
p. 1049 |
Proemio sopra il libro del Sole di Marsilio Ficino |
p. 1050 |
Lode del suo secolo, come di oro, per gli ingegni che produce d'oro |
p. 1051 |
Libro duodecimo |
p. 1053 |
Proemio |
p. 1053 |
Niuno può al tutto i mali, e i pensieri estirpare |
p. 1054 |
Che'l Sole non si deve adorare, come autore d'ogni cosa |
p. 1056 |
Congiugnimento de la filosofia con le leggi, e che un filosofo è felice, e nobile |
p. 1059 |
Similitudine di Mercurio con Saturno |
p. 1062 |
Difensione sopra il suo libro del Sole, e del lume |
p. 1063 |
Che tra le cose celesti, sono molti Gemini e due Soli |
p. 1064 |
Che l'Amore comanda, che uno che ama, sia ardentemente riamato |
p. 1066 |
Sopra il suo libro del Sole |
p. 1068 |
Sopra il libro del Sole |
p. 1069 |
Segni d'un leggittimo Platonico, e de le Idee |
p. 1069 |
Scusatione d'un lungo silentio |
p. 1071 |
Sopra il libro del Sole |
p. 1072 |
Che il lume è maraviglioso, perché è imagine de la sapienza, e quanto sia maraviglioso il congiugnimento de la sapienza con la potenza |
p. 1072 |
In che modo Venere per mezo di Cupido gli Amanti congiugne, e Giove per mezo di Mercurio gli amici genera |
p. 1075 |
Che'l Sole è imagine, e vicario di Iddio |
p. 1076 |
Sopra il libro del Sole, e de la stella de i Magi |
p. 1077 |
Sopra l'Evangelio, che narra essere fatto de l'acqua vino |
p. 1078 |
Breve raccomandatione in una causa giusta |
p. 1079 |
Che sempre si deve far qualche cosa e perseverare, quanto un può, in un medesimo |
p. 1080 |
De la sapienza, e de la filosofia |
p. 1081 |
Sopra il libro del Sole |
p. 1082 |
Sopra il libro del Sole |
p. 1083 |
Quello che egli creda de la Astrologia |
p. 1083 |
Sopra il libro del Sole |
p. 1086 |
Raccomandatione |
p. 1087 |
Ringratiamento |
p. 1088 |
Che Giove amicabile et Appollo sono il medesimo |
p. 1089 |
Sopra il libro de la Religione, e scusa de l'haver salutato tardi |
p. 1090 |
Al Invittissimo e Christianissimo Re Carlo Magno Re di Francia |
p. 1091 |
Perché la divina providenza permetta le cose contrarie e de i Vaticinii, e de i remedii de i mali |
p. 1093 |
Pietosa oppinione di Platone, de gli amici et inimici di Iddio |
p. 1099 |
Sopra il libro del Sole |
p. 1101 |
Sopra il libro del Sole |
p. 1102 |
Errori di stampa |
p. 1103 |