BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Indice di Lezioni sul Dante

Varchi, Benedetto

Lezioni sul Dante e prose varie

Volume I. Lezioni sul Dante p. 1
[Frontespizio] p. 1
I. Dichiarazione sopra il venticinquesimo Canto del Purgatorio di Dante letta pubblicamente nella felicissima Accademia Fiorentina il giorno dopo S. Giovanni del 1543 p. 2
Benedetto Varchi al magnifico e suo molto onorandissimo messer Cristofano Rinieri p. 3
[Proemio] p. 5
Del sangue p. 12
Della digestione p. 13
Dello sperma dell'uomo p. 16
Del seme della donna p. 17
Del mestruo p. 19
Dello spirito p. 21
Capo primo p. 24
Capo secondo p. 26
Capo terzo p. 27
Capo quarto p. 30
Capo quinto p. 34
Problema primo p. 54
Problema secondo p. 59
Problema terzo p. 63
Problema quarto p. 66
Problema quinto p. 68
II. Della dichiarazione sopra la seconda parte del venticinquesimo Canto del Purgatorio nella quale si tratta della creazione e infusione dell'anima razionale. Lezione prima. Letta nella felicissima Accademia Fiorentina la prima Domenica di Dicembre 1543 p. 83
Benedetto Varchi al molto magnifico e molto reverendo messer Francesco Campano Signor suo Osservandissimo p. 84
[Proemio] p. 86
Della nobiltà della scienza dell'anima p. 93
Delle molte e varie oppenioni degli antichi intorno alla quidità e essenza dell'anima p. 97
Della diffinizione dell'anima secondo Aristotile p. 101
Della divisione dell'anima nelle sue parti ovvero potenze e operazioni p. 108
III. Sopra que' versi di Dante nel diciassettesimo Canto del Purgatorio i quali incominciano: Né creator, né creatura mai, ec. Lettura prima. Letta pubblicamente nell'Accademia Fiorentina l'ultima Domenica d'Agosto l'anno 1564. Al reverendissimo monsignor Beccatelli Arcivescovo di Raugia p. 116
Proemio p. 117
Materia prima p. 125
I quattro elementi p. 127
I misti imperfetti p. 129
I misti perfetti p. 135
Le piante p. 137
IV. Sopra que' versi di Dante nel diciassettesimo Canto del Purgatorio i quali incominciano: Né creator, né creatura mai, ec. Lettura seconda p. 139
Gli animali bruti p. 140
Gli animali razionali p. 143
I corpi celesti p. 145
L'anime de' cieli p. 148
L'ente degli enti p. 152
Capo primo p. 154
Capo secondo p. 156
Capo terzo p. 158
Capo quarto p. 159
Capo quinto p. 161
V. Orazione nel pigliare il Consolato dell'Accademia Fiorentina l'anno 1545 p. 164
VI. Sopra il primo Canto del Paradiso. Lezione prima. Letta pubblicamente nell'Accademia Fiorentina la quarta Domenica d'Aprile 1545 p. 183
VII. Sopra il primo Canto del Paradiso. Lezione seconda p. 196
[Proemio] p. 197
Divisione della teologia p. 200
Divisione del Testamento nuovo p. 202
Divisione dell'anima razionale p. 215
VIII. Sopra il primo Canto del Paradiso. Lezione terza p. 218
IX. Sopra il primo Canto del Paradiso. Lezione quarta. Letta pubblicamente nell'Accademia Fiorentina la seconda Domenica di Maggio 1545 p. 244
[Proemio] p. 245
Del meridiano p. 248
Del zodiaco p. 248
Dei duoi coluri p. 253
Dell'equinoziale p. 254
Del circolo artico ed antartico p. 255
Del tropico del Cancro e del Capricorno p. 255
X. Sopra il primo Canto del Paradiso. Lezione quinta p. 283
XI. Sopra il primo Canto del Paradiso. Lezione sesta p. 307
XII. Sopra il primo Canto del Paradiso. Lezione settima. Letta pubblicamente nell'Accademia Fiorentina la seconda Domenica di Giugno 1545 p. 323
XIII. Sopra il primo Canto del Paradiso. Lezione ottava p. 350
[Proemio] p. 351
Della provvidenza divina p. 363
Del libero arbitrio p. 369
XIV. Sopra il primo Canto del Paradiso. Lezione nona p. 373
[Proemio] p. 374
Perché volendo Dante significare Dio, dicesse: Colui che tutto muove p. 380
Perché Dio muova p. 384
Qual cielo Dio muova, e con quanti movimenti p. 386
Se Dio muove immediate o no p. 388
Se Dio muove effettualmente o come fine p. 390
Se Dio muove liberamente o di necessità p. 393
Dove Dio sia, o nella circonferenza del cielo, o nel centro della terra p. 395
XV. Sopra il secondo Canto del Paradiso. Lezione prima p. 398
XVI. Sopra il secondo Canto del Paradiso. Lezione seconda p. 421
[Proemio] p. 422
Della penetrazione de' corpi p. 444
XVII. Sopra il secondo Canto del Paradiso. Lezione terza p. 449
Dell'ombra ovvero macchie della luna p. 450
Quistione p. 450
Oppenioni favolose p. 451
Oppenioni riprovate p. 452
Oppenioni approvate p. 454
XVIII. Sopra il secondo Canto del Paradiso. Lezione quarta p. 465
XIX. Sopra quei versi del Canto XXII del Paradiso: Col viso ritornai per tutte quante Le sette spere, ec. Lezione p. 482
Proemio p. 483
Il suggetto p. 488
Capo primo p. 490
Capo secondo p. 494
Capo terzo p. 496
Capo quarto p. 498
Capo quinto p. 500
Della distanza de' cieli dal centro della terra p. 501
Della grossezza de' cieli p. 502
Della circunferenza de' cieli p. 503
Della grandezza de' pianeti p. 503
Della grandezza delle stelle fisse p. 504
Volume II. Prose varie p. 507
[Frontespizio] p. 507
I. Frammento di una Lezione sopra il sonetto del Petrarca Orso, e' non furon mai fiumi né stagni p. 508
[Proemio] p. 509
Soggetto p. 517
II. Sopra quei versi del trionfo d'Amore del Petrarca Quattro destrier via più che neve bianchi, ec. Lezione p. 519
[Proemio] p. 520
Per qual cagione Amore si dipinga garzone ovvero fanciullo p. 524
Perché bello p. 526
Perché piacevole p. 527
Perché crudo p. 527
Perché Amore si dipinga nudo p. 528
Perché rosso p. 529
Perché si dipinga cieco o velato gli occhi p. 529
Perché co' capegli biondi e inanellati p. 531
Perché si dipinga con l'ali p. 531
Perché abbia gli strali, l'arco e la faretra p. 533
Perché abbia le faci p. 534
Che significhi il carro di foco p. 534
Che significhino i quattro destrieri p. 534
III. Lezione nella quale si dichiarano sette dubbi d'Amore. Letta pubblicamente nell'Accademia Fiorentina la prima Domenica di Giugno 1554 p. 542
Proemio p. 543
A quale artista s'appartenga trattare d'Amore p. 546
Se il bello e il buono sono una cosa medesima p. 550
Se tutti i buoni sono ancora begli p. 551
Onde è che s'ami e odii più uno che un altro senza saperne molte volte la cagione p. 554
Onde è che gli amanti disiderino tanto di stare sempre presso agli amati loro p. 556
Onde è che gli amanti temano sì forte e onorino la presenza dell'amato p. 558
Onde è che gli amanti si vergognano di confessare di essere innamorati p. 561
IV. Parole fatte pubblicamente nell'Accademia Fiorentina nel rendere il consolato in nome di mess. Guido Guidi a mess. Agnolo Borghini La prima Domenica d'Aprile 1554 p. 564
V. Lettera a Luca Martini sul verbo farneticare preceduta da una del Martini a messer Lodovico p. 570
Ser Lodovico Onorando p. 571
Benedetto Varchi al suo molto e carissimo ed onorando Luca Martini p. 576
Dei verbi propi e traslati. Capo Primo p. 585
Che cosa sia propriamente ed onde proceda il farneticare. Capo Secondo p. 590
Che significhi propriamente delirare, e che per traslazione. Capo Terzo p. 603
Che neanco i greci hanno un verbo propio che significhi propiamente farneticare. Capo quarto p. 611
Che significhi vaticinare ed onde sia detto. Capo quinto p. 613
Onde venga e che significhi hariolari. Capo sesto p. 620
VI. Parere e lettere sopra un caso cavalleresco p. 631
[Epistola di F. de' Medici a B. Varchi] p. 632
[Informazione rivolta da F. de' Medici a B. Varchi] p. 633
[Affronto fatto dal de' Medici all'Abate Rucellai] p. 634
[Parere del Varchi sul caso dello schiaffo dato da F. de' Medici] p. 636
[Opinione a favore dell'abate Rucellai] p. 657
[Epistola di B. Varchi a F. de' Medici: 16 maggio 1555] p. 667
[Epistola di B. Varchi all'abate Rucellai: 18 maggio 1555] p. 670
[Epistola di B. Varchi a F. de' Medici: 21 maggio 1555] p. 672
[Epistola di B. Varchi a F. de' Medici: 22 maggio 1555] p. 675
[Epistola di B. Varchi a F. de' Medici: 3 luglio 1555] p. 677
[Epistola di B. Varchi: 3 luglio 1555] p. 709
[Epistola di B. Varchi a F. de' Medici: 18 luglio 1555] p. 713
Copia di una lettera del duca di Fiorenza all'abate Rucellai p. 716
[Scusa che F. de' Medici doveva fare all'abate Rucellai] p. 717
VII. Esortazione alla caccia p. 718
Le varie maniere di caccia p. 721
Il parlare usato nella caccia p. 723
Della persona de' cani e del tempo di esercitarli p. 726
Le diverse maniere de' cani nel trovar la fiera p. 727
Quando odorano bene i cani e quando male p. 729
Della natura e forma della lepre p. 730
VIII. Volgarizzamenti dal greco p. 733
Frammento del primo libro della Iliade d'Omero p. 734
Frammento della prima Olintiaca di Demostene p. 740
Frammento del Pluto d'Aristofane p. 747
IX. Trattati filosofici e letterari p. 760
Divisione della Filosofia p. 761
Della Filosofia reale p. 761
Divisione della Filosofia reale contemplativa p. 762
Divisione della Filosofia reale pratica p. 763
Della Filosofia razionale in genere p. 766
Del metodo p. 768
Che sia metodo p. 768
Se i metodi sono necessari ad acquistare le scienze e l'arti p. 769
Quanti i metodi siano p. 771
Del metodo divisivo p. 773
Del metodo risolutivo p. 775
Del metodo compositivo p. 777
Del metodo diffinitivo p. 778
Del metodo dimostrativo p. 779
Degli ordini delle dottrine cioè in che modo si debbano insegnare l'arti e le scienze p. 783
Dell'ordine compositivo p. 784
Dell'ordine risolutivo p. 786
Dell'ordine diffinitivo p. 787
Delle circostanze in universale p. 789
Che sia circostanza p. 790
Quante siano le circostanze p. 790
Come si considerino, ed a che servano p. 792
De' tre stili p. 796
Di quei capi che i greci chiamano prolegomeni o proteorie ed i latini precognizioni p. 800
Nome e vita dell'autore. Capo primo p. 802
Il titolo dell'opera. Capo secondo p. 803
Se è legittimo o no. Capo terzo p. 804
Il fine. Capo quarto p. 806
Il subbietto. Capo quinto p. 806
Lo strumento. Capo sesto p. 807
L'uffizio. Capo settimo p. 808
L'utilità. Capo ottavo p. 808
La divisione. Capo nono p. 809
Sotto che parte di Filosofia si riduca. Capo decimo p. 810
L'ordine de' libri e della dottrina. Capo undicesimo p. 811
Il modo dell'insegnare. Capo dodicesimo p. 817
La via della dottrina. Capo tredicesimo p. 818
La proposizione. Capo quattordicesimo p. 819
La maniera del dire. Capo quindicesimo p. 820
Qual deve essere il precettore. Capo sedicesimo p. 821
Chente si ricerca che sia l'uditore. Capo diciasettesimo p. 822
Qualità che si ricercano negli scrittori e negli scritti p. 823
Discorso dove si tratta se coloro che scrivono in alcuna lingua debbono scrivere in quel medesimo modo che in essa lingua si favella p. 828
X. Lettere p. 834
Alla Sig. Laura Battiferra Ammannati p. 835
A messer Lodovico Dolce p. 840
A **** p. 850
Messer Palla Rucellai il Giovane p. 855
Al medesimo p. 857
A Lorenzo Torrentino p. 859
Al Duca Cosimo p. 860
Al Principe Francesco p. 861
Al Sig. Mario Caffarello p. 862